La Vita in diretta di Rai Uno a Montelepre per il caso della disabile maltrattata dai genitori e dal fratello

La trasmissione pomeridiana La Vita in diretta in onda su Rai Uno ha realizzato oggi un video collegamento con Montelepre, dove una troupe giornalistica ha cercato di approfondire il caso della donna disabile maltrattata dai genitori e dal fratello, tutti e tre finiti in carcere grazie ad un’indagine avviata, su segnalazione degli assistenti sociali, dai carabinieri della locale stazione guidati dal Maresciallo Luca Furno sotto l’egida dei vertici Compagnia dell’Arma di Partinico. Dai servizi televisivi realizzati dalla troupe della Rai, emerge lo stato di degrado familiare in cui viveva la vittima, che sarebbe stata per anni segregata al piano terra di una fatiscente palazzina che si erige nella vecchia area a valle del paese. Un piano terra senza finestre chiuso da un portone in ferro, dove la luce non filtrava mai. Ai piani superiori, dove invece vivevano i genitori e il fratello, la donna disabile sarebbe salita solo quando le veniva ordinato, per fare pulizie o soddisfare comunque le loro richieste; soprattutto quelle della madre che, a detta di alcuni vicini, sarebbe stata quella più cattiva nei confronti della figlia che non avrebbe mai chiamato per nome, ma appellata con epiteti indicibili.
Diverse persone avrebbero rivelato di aver frequentemente sentito urla e parolacce provenire da quella casa a qualsiasi ora del giorno e della notte. L’assistente sociale Roberta Anello ha raccontato delle difficoltà riscontrate nel riuscire ad entrare nella loro abitazione per analizzare il contesto e sottolineando le pressioni che la vittima sarebbe stata costretta a subire dai familiari, al punto di giustificare ogni inequivocabile segno dei maltrattamenti rilevati. La stessa professionista ha accompagnato la vittima in una casa protetta dopo l’arresto dei genitori e del fratello, spiegando ai microfoni della Rai che solo a cominciare da adesso, alla giovane donna, potrà essere restituita l’identità perduta a seguito delle vessazioni e i maltrattamenti subiti per anni dal suo stesso sangue.
Altro dettaglio emerso dalle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Montelepre Giuseppe Terranova, intervistato dalla troupe Rai, e’ che la vittima, oggi 40enne, che non incontrava più da moltissimi anni, avrebbe trascorso la propria infanzia e la prima adolescenza a casa di due sue zie finché le stesse non si sarebbero trasferite altrove, e che in quel frangente, vivendo una vita normale, l’allora giovane non avrebbe mostrato neppure i segni della sua “disabilità psichica”, descrivendola peraltro attraverso il suo ricordo come “una bella ragazza alta, dalla corporatura esile, con i capelli biondi e gli occhi chiari”.
Chissà’ come sarebbe stata la sua vita se non fosse mai rientrata a casa con i genitori. Magari sarebbe riuscita a vivere una vita normale.
Dallo studio Rai, alla fine, il conduttore Alberto Matano non ha nascosto il proprio imbarazzo nell’aver trattato l’argomento dicendo: “non vorremmo mai occuparci di casi come questi”.