“No al ridimensionamento dell’ospedale di Corleone”: la Cgil chiede alle istituzioni e ai cittadini una netta presa di posizione 

“Il drastico ridimensionamento dell’ospedale di Corleone, che potrebbe portare alla sua chiusura, di cui si torna a parlare, è una notizia drammatica, che allarma le popolazioni della zona del Corleonese”. Lo affermano Caterina Pollichino, segretaria della Camera del lavoro “Placido Rizzotto” di Corleone, Dino Paternostro, segretario lega di distretto Spi Cgil di Corleone e Leo Cuppuleri, responsabile Funzione Pubblica Cgil dell’Asp di Palermo.

“Abbiamo denunciato fino allo sfinimento il pericolo di chiusura dell’ospedale, rivendicando il diritto alla salute – aggiungono Pollichino, Paternostro e Cuppuleri –  Da diversi anni, insieme al comitato civico ‘Voglio nascere e curarmi a Corleone’ abbiamo organizzato manifestazioni, sit-in, raccolta di firme per sensibilizzare la cittadinanza, la politica e le istituzioni. I nostri appelli sono rimasti inascoltati. La sottovalutazione e l’indifferenza della politica locale nei confronti dei servizi sanitari in sofferenza e della difesa della salute ci lasci sgomenti e con l’amaro in bocca”. 

La mobilitazione della Cgil proseguirà nei prossimi giorni, con delle iniziative pubbliche. “Speriamo in una netta, chiara e dura presa di posizione delle istituzioni locali, degli esponenti politici, delle associazioni e dei cittadini, in difesa del nostro nosocomio – proseguono i rappresentanti sindacali – Noi per questo continueremo a batterci e a cercare l’unità necessaria per ottenere risultati positivi, come è accaduto con la mobilitazione dei cinquemila del 2010-2011, con la quale si riuscì a salvare il punto nascita e l’ospedale”.

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