Cinisi, “divieti sul bando del Carnevale 2025”: scoppia la polemica 

Esplode la polemica, a Cinisi, sul nuovo bando emanato dal comune per il Carnevale 2025, evento che richiama in paese migliaia di visitatori per ammirare i meravigliosi carri allegorici. 

A venire contestato da alcuni rappresentanti delle associazioni che li realizzano, ma anche dall’opposizione consiliare, e’ l’articolo 11 del bando che cita testualmente: 

“Durante tutto il periodo di Carnevale è fatto assoluto divieto di assumere forme di protesta non conformi allo spirito festoso del Carnevale di Cinisi” e “di manifestare e/o fare dichiarazioni ingiuriose e offensive, o di assumere comportamenti di dissenso in relazione all’operato del Comune, dei suoi collaboratori, del soggetto gestore o degli altri partecipanti”. 

“Si tratta di divieti che, secondo l’ex assessore Salvo Biundo (da sempre coinvolto nell’associazionismo legato alla creazione delle opere in carta pesta) offendono e mortificano la creatività dei tanti ragazzi che ogni anno si impegnano per dare vita all’importante manifestazione. Come può un’amministrazione comunale pubblicare un bando di gara simile. 

L’articolo 11 lascia tutti basiti, non solo me. Sembra di essere in dittatura, dove nessuno si può lamentare e non si può contraddire né criticare l’operato del Comune. Da 30 anni questi ragazzi lavorano ai carri e sono ormai maestri di cartapesta, hanno investito soldi per dotarsi di tutte le strutture necessarie. E il comune che fa? Pubblica un bando – conclude- che ha il sapore di un aut aut, o fate così o niente”.

Gli fa eco Filippo Mannino, dell’associazione  ‘La Maschera’, che parla di “bando vessatorio da cui emerge il mancato rispetto e le tutela verso le maestranze cinisensi. Questi ragazzi – aggiunge – hanno avuto la capacità di trasformare dei beni confiscati alla mafia in laboratori e centri di aggregazione sociale”. 

L’opposizione consiliare si dice “attonita e sgomenta di fronte alla gestione del Carnevale da parte del Sindaco Vera Abbate e della sua amministrazione che rimanda ad epoche oscure della nostra storia,  che mal si conciliano con la libertà di espressione della nostra democrazia”.

I consiglieri comunali di opposizione Marina Maltese, Salvina Di Maggio, Michele Giaimo, Antonino Anselmo e Nino Vitale, esprimono “pieno sostegno e solidarietà all’associazione la Maschera che con la precedente amministrazione e con brillante lavoro dell’ex assessore  Salvo Biundo ha rilanciato il Carnevale di Cinisi dandogli lustro nel panorama nazionale. Ci chiediamo – concludono – quali sono i reali intendimenti di questa amministrazione”?

E mentre stasera ci sarà una riunione straordinaria a cui parteciperanno le associazioni per affrontare la vicenda, il sindaco di Cinisi Vera Abbate prova a gettare acqua sul fuoco precisando attraverso una nota diramata sui social che “l’articolo 11 non ha l’intento di limitare la libertà di espressione o la creatività dei partecipanti; mira esclusivamente alla tutela del Comune di Cinisi in quanto ente istituzionale, evitando che i manufatti presentati possano risultare offensivi o ingiuriosi nei confronti del Comune stesso. La libertà di satira e di critica politica è pienamente garantita, e anzi, è un elemento fondamentale della democrazia e del dibattito pubblico. Tuttavia, è necessario distinguere tra espressione creativa e comportamenti o dichiarazioni che possano arrecare danno all’immagine del Comune, compromettendo lo spirito festoso della manifestazione”.

Il sindaco Vera Abbate ricorda, inoltre, che “simili clausole sono prassi comune in bandi analoghi di altri Comuni, come dimostra l’esempio dell’avviso per il Carnevale di Termini Imerese”. 

Precisazioni che le associazioni dei carristi valuteranno nell’incontro di questa sera.

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