DOC Monreale: un nuovo passo avanti per costruire futuro
Un’occasione per esplorare le tradizioni vitivinicole di un territorio d’elezione e le opportunità che si profilano all’orizzonte: questi sono i contenuti dell’evento promosso dal Consorzio di Tutela Doc Monreale, in programma martedì 1° ottobre a Palermo, a partire dalle ore10.30, e con un testimonial d’eccezione: Andrea Amadei, sommelier, gastronomo, autore radiofonico e profondo conoscitore del mondo del vino.
Le otto aziende oggi aderenti al Consorzio di Tutela (Alessandro di Camporeale, Case Alte, Feudo Disisa, Marchesi de Gregorio, Porta del Vento, Principe di Corleone, Sallier de La Tour e Terre di Gratia), con l’entrata in vigore del nuovo disciplinare di produzione, hanno voluto condividere i risultati ottenuti e presentare le nuove iniziative che la Doc Monreale tra la fine del 2024 e il 2025 produrrà per promuovere e valorizzare vitigni, vini e territorio, con un occhio particolare all’esperienza dell’enoturismo e ai luoghi della cultura e dell’arte costituito dal patrimonio Arabo-Normanno, dai musei e dalle aree archeologiche che ricadono nella provincia di Palermo. Verticalizzazione produttiva centrata sui tre vitigni principe: Catarratto, Perricone e Syrah, con la creazione di uno strumento condiviso della Carta dei vini della DOC Monreale con ben sedici vini inseriti per offrire al pubblico e al sistema della ristorazione un’offerta complessiva che, seppur nelle diversità e stili produttivi, è in grado di affermare un’identità vitivinicola importante per eccellenza e autenticità. Non è un caso che la DOC Monreale venga considerata il vigneto della città di Palermo. All’incontro con la stampa siciliana, organizzato nella splendida cornice dell’Orto Botanico di Palermo, interverranno, oltre ai vertici del Consorzio e ai produttori aderenti alla DOC, i rappresentanti delle istituzioni culturali e delle istituzioni regionali e locali, tra cui il Prof. Michelangelo Gruttadauria, Presidente Sistema Museale Unipa, il Direttore del Parco Archeologico di Monte Iato, Himera e Solunto Arch. Domenico Targia, il Dirigente Dott. Vincenzo Pernice del Vivaio F. Paulsen dell’Assessorato Regionale all’Agricoltura e il Sindaco di Monreale Ing. Alberto Arcidiacono. In tal senso saranno tracciate le necessarie sinergie affinché Monreale e i suoi gioielli enogastronomici siano protagonisti a “Sicilia 2025 Regione d’Europa per la gastronomia”.
Il Consorzio si estende a sud della provincia di Palermo, coinvolgendo i comuni di Monreale, Piana degli Albanesi, Camporeale, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Santa Cristina Gela, Corleone e Roccamena, ed è la denominazione più estesa in questa zona occidentale dell’isola, con tanti microclimi e tipologie di prodotti al suo interno. In questo lembo di terra non solo fasti e vicende di popoli antichi che hanno segnato il destino dell’isola, ma anche l’amore per la coltivazione della vite che diventa espressione di una cultura rurale che ha definito la stessa essenza delle comunità locali.
Sarà lo stesso Andrea Amadei a raccontare questa storia enoica condivisa e lo straordinario valore di autenticità, attraverso una masterclass dedicata alla nuova Carta dei Vini della DOC Monreale. Sedici etichette capaci di incarnare al meglio la pregiata denominazione, otto delle quali verranno esplorate e proposte in degustazione.
“Il primo ottobre sarà un’importante occasione per rivendicare il valore dei nostri vini all’interno di un territorio dalle enormi potenzialità, da sempre vocato alla viticoltura d’eccellenza – sottolinea Mario Di Lorenzo, Presidente della Doc di Monreale –. Abbiamo tutte le carte in regola per consolidarci come Consorzio di riferimento del palermitano, e non solo. Ripartiamo da noi, dalle comunità locali, accogliendo piccoli e grandi produttori, mettendo a frutto nuove sinergie con le istituzioni locali, la cultura, la ristorazione qualificata e i tanti luoghi dell’itinerario Arabo–Normanno”.
Il Vigneto di Palermo protagonista, dunque, di una giornata di confronto e dialogo, con un approccio inclusivo rivolto anche ailuoghi ereditati dall’incontro di culture ed esistenze del passato, disseminati tra Palermo e Monreale, che passano dal Parco Archeologico di Monte Iato e si estendono fino a Cefalù.