Carini, restaurati i 10 torcieri della cappella del Santissimo Crocifisso: ne mancano due appello dell’Arciprete per restituirli
Dopo il restauro dieci torcieri della cappella del Santissimo Crocifisso tornano in chiesa Madre. A restaurarli Loris Panzavecchia. A finanziare l’intervento l’avvocato Gaspare Genova.
“Ho accolto, come sempre, molto volentieri l’invito dell’arciprete Don Giacomo Sgroi a partecipare alle presentazione del restauro alla cittadinanza perché sono consapevole che la gran parte del patrimonio di Carini è costituito dall’arte sacra , perché da sempre la fede è ispiratrice di forme e di ideali che elevano l’uomo – afferma il sindaco Giovi Monteleone – Pienamente inserita nella cultura e nella sapienza di un popolo, l’arte sacra esprime capolavori di bellezza e di armonia capaci di trasmettere un annuncio di verità e di speranza che viene compreso e apprezzato anche da chi non crede. L’opera che don Giacomo Sgroi sta conducendo insieme al gruppo Arte e Fede, diretto dall’architetto Lorenzo Talluto, è dunque molto importante per il territorio. Ringrazio anche l’avvocato Genova, un professionista legato al territorio grazie al quale è stato possibile recuperare questi tesori. Recuperare i tesori di Carini è stata una mia prerogativa durante questi anni di amministrazione. E presto – conclude il primo cittadino – spero di poterne restituire un altro ai carinesi: la chiesa del “Roccazzello”.
don Giacomo Sgroi, nel ringraziare l’avvocato Gaspare Genova per l’atto di generosità ha lanciato un appello a chi dovrebbe trovarsi in possesso dei due torcieri mancanti che, originariamente erano 12, a restituirli anche in forma anonima alla Chiesa Madre.