Cinisi, crisi idrica: opposizione presenta mozione

Sull’emergenza idrica arriva una mozione al Consiglio Comunale di Cinisi sottoscritta dagli oppositori Salvina Di Maggio, Michele Giaimo, Antonino Anselmo e Antonino Vitale. Con il documento i firmatari intendono impegnare il sindaco Vera Abbate a garantire il rimborso delle spese sostenute dai cittadini per approvvigionarsi privatamente dell’importante risorsa idrica vista la carenza di erogazione pubblica. 

Per Di Maggio, Giaimo, Anselmo e Vitale “la grave crisi idrica che interessa Cinisi è diventata emergenza e, la convenzione stipulata con la ditta scelta dal Comune non garantisce ai cittadini la possibilità di ottenere l’acqua a costi contenuti. Vista l’emergenza – si legge nella mozione – e soprattutto l’increscioso disagio che vive quasi tutta la cittadinanza, costretta ad acquistare privatamente autobotti da ditte private i cui consumi beffardamente vengono ricalcolati dal contatore dell’acqua del Comune fornito (come fosse fornitura da parte dell’Ente), si ritrova a pagare 2 volte a prezzi esorbitanti il servizio che non soddisfa le esigenze di vita primarie e basilari al Comune, oltre che la fattura alla ditta privata. La giurisprudenza ha avuto modo di stabilire – proseguono i firmatari della mozione- che l’omessa fornitura di acqua potabile genera notevoli disagi quali: la difficoltà di provvedere all’igiene personale e della casa, l’impossibilità di usare acqua calda ed elettrodomestici. Suddetti disagi, ripercuotendosi sul diritto alla qualità della vita ed alla libera estrinsecazione della personalità, costituzionalmente garantita dall´art. 2 della Costituzione, fanno riconoscere il risarcimento del danno esistenziale il quale può essere provato anche con presunzioni o attraverso il ricorso a fatti notori. Pertanto, nelle more del patto per Cinisi sottoscritto dal sindaco Vera Abbate con cui si è impegnata a rinunciare all’ indennità di carica insieme agli assessori finché ci saranno emergenze da superare, i Consiglieri Giaimo, Di Maggio, Vitale e Anselmo, al fine di dimostrare una SANA E COSTRUTTIVA collaborazione di tutto principio decidono di rinunciare  al “gettone di presenza”, al fine però, che venga istituito un capitolo di bilancio ad hoc che destini tali somme (delle indennità di sindaco e giunta  e dei nostri gettoni di presenza) al rimborso per i cittadini per le autobotti acquistate”. 

Infine i firmatari della mozione auspicano che anche il Presidente del Consiglio Conunale che l’assise si appresta ad eleggere rinunci alla propria indennità per le stesse finalità. 

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