Feudo Disisa al Vinitaly 2024: nuova centralità per i vitigni della Doc Monreale
Il Vinitaly è ormai alle porte e Feudo Disisa ha chiaro l’obiettivo: rendere pieno valore al territorio della Doc Monreale attraverso produzioni vitivinicole orientate sempre più all’eccellenza. In occasione della 56esima edizione, in calendario dal 14 al 17 aprile a Veronafiere, l’azienda guidata da Mario di Lorenzo riparte – dunque – da uno degli areali più importanti della Sicilia Occidentale per affermare la propria identità, ma soprattutto la propria riconoscibilità a livello internazionale. Orografia collinare, clima ventilato, terreni argillosi con presenza di calcareniti, e ancora, inverni miti e piovosi, estati e primavere calde e asciutte. Condizioni che determinano una forte interazione terroir-vitigno, con una verticalità che si ritrova anche nei due vini icona: Lu Bancu e Granmassenti, entrambi Doc Monreale.
Lu Bancu, considerato ai vertici espressivi per qualità del Catarratto d’altura, torna al Vinitaly con l’annata 2022, è il risultato di una vendemmia manuale delle uve Catarratto, da vigneti posti in media-alta collina, a circa 500 metri s.l.m. “Da un punto di vista qualitativo, è innegabile che il Catarratto stia esprimendo una grande personalità, soprattutto in questo areale, – sottolinea il consulente enologo Tonino Guzzo. – Ritengo che il futuro di questo storico vitigno della tradizione siciliana stia nella lettura attenta delle condizioni del contesto e la sua capacità evolutiva nel tempo”.
Altra “grande ricchezza” di Feudo Disisa è lo storico Granmassenti – un Perricone in purezza – che, con l’annata 2020, esprime ancor di più, il concetto di “resilienza” e fedeltà al terroir d’origine. “Siamo stati tra i primi – prosegue Tonino Guzzo – a puntare con decisione alla vinificazione in purezza di questa varietà, ponendola al centro del nostro ‘fare artigianale’. Dopo anni di abbandono, possiamo affermare con certezza che il Perricone è oggi il vitigno perfetto perché esprime a 360 gradi la territorialità della Doc Monreale, con caratteristiche uniche e distintive”.
La Fiera di Verona sarà anche l’occasione giusta per degustare le nuove annate degli altri vini di Feudo Disisa. Chardonnay 2021, Grecu di Livanti, Terra delle Fate e Krysos Vendemmia Tardiva 2022, Grillo e Chara 2023 e, infine, l’immancabile René – annata 2017 – altro prodotto di punta dell’azienda siciliana, giunto alla sua seconda vendemmia. Un Pas Dosè Metodo Classico in sole 3.000 bottiglie, dal più antico vigneto di Chardonnay (circa 40 anni) presente nel Feudo che, dopo una sosta di oltre 60 mesi sui lieviti, affina altri 9 mesi prima di essere commercializzato. Uno spumante ‘speciale’ che omaggia Renato, padre di Mario Di Lorenzo.
“Ritengo che questo Vinitaly possa costituire una tappa fondamentale nel processo di affermazione del brand, grazie soprattutto alla reputazione crescente dei nostri vini, frutto sia di produzioni autoctone che alloctone – sottolinea Mario Di Lorenzo, alla guida dell’azienda insieme al padre Renato -. Parliamo, ovviamente, dei nostri Catarratto e Perricone, sempre più identitari nel nostro territorio e identificativi della nostra azienda ma anche del Syrah Doc Monreale, varietà che, vendemmia dopo vendemmia, esprime in questo specifico areale caratteristiche sempre più riconoscibili e distintive”.
Rosso, bianco e rosato. I colori del vino di qualità sotto il nome di Feudo Disisa che, ancora una volta, si prepara a condividere lo straordinario valore enologico di un territorio d’elezione, esprimendo al meglio le tipicità di ogni vitigno. L’appuntamento è nel Pad.2 Stand 7/A di Veronafiere, in un’edizione che come sempre si preannuncia molto partecipata, ricca di eventi, incontri, e celebrazioni della tradizione enologica siciliana in bottiglia oltre confine.