Aeroporto Falcone e Borsellino, i sindacati chiedono chiarezza sul futuro dello scalo di Punta Raisi
Filt Cgil Palermo e Cgil Palermo hanno indetto per l’8 novembre alle ore 11,30 un’assemblea di tutto il personale dell’handling e di Gesap per discutere del futuro dell’aeroporto “Falcone e Borsellino”.
Da mesi i sindacati chiedono incontri al sindaco di Palermo Lagalla, alla Gesap, a Enac e al prefetto per discutere di tutte le problematiche aperte all’interno di un sito complesso come quello aeroportuale ma fino a oggi le richieste di un confronto non hanno trovato riscontro.
“Ci preoccupa che chi dovrebbe garantire il rispetto delle regole, essendo arbitro parziale, non assolva al proprio ruolo ma, come apprendiamo dalla stampa, abbia interessi differenti”, dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario generale Filt Cgil Palermo Fabio Lo Monaco.
“Chiediamo chiarezza su conflitti di interesse manifesti, assunzioni poco opportune e consulenze attribuite. E chiediamo che l’attenzione sul sito resti sempre accesa perché il giro di interessi su questo sito produttivo, uno dei più grossi della Sicilia, che coinvolge migliaia di lavoratori tra diretti e indotto, è molto forte – aggiungono Cgil e Filt – Il 7 febbraio avevamo chiesto con una nota a Comune, Prefettura e Gesap un incontro in cui avanzavamo la proposta di un protocollo di legalità sui flussi di manodopera, dopo aver segnalato alcune criticità nel sistema degli appalti e dei subappalti. Anche questa richiesta non ha avuto risposta”.
“Inoltre – aggiungono Ridulfo e Lo Monaco – abbiamo nel tempo chiesto tavoli di confronto su diversi temi: la limitazione degli handling, la mobilità per agevolare gli spostamenti del personale, in particolare dai comuni limitrofi verso l’aeroporto. E poi un tavolo sull’emergenza aeroportuale causata dalla chiusura dell’aeroporto di Catania. E un altro per discutere della privatizzazione che da tempo si annuncia. Tavoli che non sono mai stati attivati. Visto quanto abbiamo appreso dalle notizie diffuse, agli occhi del sindacato e dei lavoratori è preoccupante che chi deve controllare il processo di privatizzazione non sia in grado di garantire la dovuta trasparenza”.