Carini, scavi in c.da San Nicola: rinvenuto antico insediamento di epoca tardo romana
Un antico insediamento di epoca tardo romana e alto medievale con un lembo di pavimentazione musiva è stato riportato alla luce dagli studenti dei corsi di laurea di Archeologia e Beni culturali dell’Università di Palermo impegnati nel Progetto San Nicola – Archaeological Field School, a Carini, dove oggi si chiuderà la campagna 2023 dello scavo, realizzata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo, dall’Università degli Studi di Palermo e dal Comune di Carini . Ieri, in occasione del consueto annuale open day, siamo andati a visitare il cantiere. L’area, gestita da ArcheOfficina – Società Cooperativa Archeologica, risale al periodo di frequentazione della catacomba paleocristiana di Villagrazia di Carini. All’interno dello scavo è presente anche una casa islamica, quindi di epoca successiva (11esimo secolo). “Le indagini geo fisiche realizzate quest’anno – spiega la professoressa dell’Università di Palermo Emma Vitale – hanno evidenziato la presenza di strutture sepolte in tutta l’area, di proprietà del Comune, estesa per sei ettari”.
“Siamo convinti che in quell’area – dichiara il sindaco Giuseppe Monteleone -ci sia una vera e propria città da scoprire, la cosiddetta seconda Hyccara. Per questo crediamo che sia il caso di intensificare la campagna degli scavi. Sarebbe molto importante trovare possibili fonti di finanziamento per la tutela e la valorizzazione dell’area archeologica tenendo anche conto delle attuali difficoltà di accesso al sito che ne ostacolano un’adeguata fruizione come potenziale polo di attrazione turistica del territorio carinese. A tal fine nei prossimi giorni inviteremo il presidente della Regione, Renato Schifani, il soprintendente per i Beni culturali e Ambientali di Palermo
Selima Giuliano e l’assessore regionale ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato,
a venire a visitare il cantiere”. Dalla stessa contrada San Nicola – ricorda infine il primo cittadino – proviene il famoso mosaico Galati, rinvenuto nel 1873 da Antonio Salinas, il cui definitivo allestimento museale è in corso di realizzazione nel chiostro del ex convento di San Rocco e che, insieme al sito delle catacombe paleocristiane, già molto visitate, potrebbero un domani far parte di un nuovo itinerario culturale a disposizione dei turisti”.