Alcamo, prorogate indagini sulla morte di Emilio De Luca
Aveva appena completato le prove ufficiali del circuito cittadino di Castellammare del Golfo dove il giorno dopo, domenica 27 marzo dello scorso anno, avrebbe dovuto svolgersi il Gran prix di go kart. Si accasciò subito dopo al suolo e a nulla valse il tempestivo intervento degli operatori del 118.
La morte di Emilio De Luca, alcamese, di 34 anni, organizzatore della gara, suscitò ad Alcamo e non solo grande commozione. Fu aperta un’indagine. A poco più di un anno dalla morte è stata respinta la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero del tribunale di Trapani, Antonio D’Antona. Il giudice per le indagini preliminari ha infatti disposto il proseguimento delle indagini sulla morte del pilota di kart, Emilio De Luca, e soprattutto su quanto accadde la notte precedente all’ospedale “San Vito e Santo Spirito”.
Il 34enne la sera precedente si era recato al pronto soccorso dell’ospedale di Alcamo perché accusava malesseri. Poi aveva deciso di lasciare l’ospedale. La sanitaria, che era in servizio, è indagata per omicidio colposo e di lesione personali colpose. La proposta di archiviazione del pm D’Antona era stata formulata basandosi sul fatto che la vittima, dopo i primi controlli medici, si fosse rifiutata di rimanere in ospedale dichiarando, scrive il pubblico ministero e come risulta dagli atti, di volere ritornare a casa. Per fare chiarezza su quanto accaduto al pronto soccorso atti e cartelle cliniche vennero affidate dal GIP a due consulenti universitari che hanno depositato la loro relazione il 5 settembre scorso.
L’avvocato Saro Lauria, legale della famiglia De Luca, ha quindi predisposto l’impugnazione della richiesta di archiviazione e il GIP l’ha accolta. Le indagini avranno un appendice di circa sei mesi.
di Giuseppe Maniscalchi