Partinico, un rigurgito fascista e uno schiaffo all’antimafia
“Apprendiamo con sdegno la volontà dell’amministrazione e del consiglio comunale di Partinico di mettere in discussione il cambio di denominazione deciso dagli organi collegiali del Liceo Scientifico di Partinico. Ciò avviene – afferma Federica Fuoco segretaria locale di Rifondazione Comunista- proprio nel momento in cui, finalmente, è in corso un iter per rimediare ad un errore storico quale l’intitolazione di una scuola superiore ad un personaggio ambiguo come Santi Savarino, firmatario delle leggi razziali e che si dichiarava “a disposizione” di Frank Coppola, detto Tre Dita, uno degli esponenti più noti della mafia della sua epoca”.
La mozione che andrà in discussione mercoledì 19 aprile, per Rifondazione Comunista – “è un grave atto politico che indirettamente va a contestare anche la scelta antimafia operata dall’istituto di modificare la propria denominazione nel nome di Peppino Impastato, ex studente di questo liceo, vittima della violenza mafiosa in conseguenza del suo impegno politico, culturale e sociale, e di Felicia Bartolotta, madre coraggiosa che ha portato avanti la battaglia per avere giustizia e mandare alla sbarra gli assassini del figlio. Pensiamo che una scuola che si basa sugli insegnamenti della Costituzione antifascista, venuta fuori proprio dal 25 aprile, non possa essere più intitolata a chi ha rifiutato questi valori, apponendo la propria firma al simbolo più alto della barbarie fascista.La scuola rappresenta il centro della formazione della coscienza delle nuove generazioni e, quindi, la sua denominazione è importante in una terra ad alta densità mafiosa, nella quale – vale la pena ricordarlo – fino a qualche mese fa, un trentennale latitante del calibro di Messina Denaro viveva indisturbato, approfittando anche di un sistema di connivenza costituito non da soldati e killer, ma da gente comune e colletti bianchi. E proprio in considerazione di questo, pensiamo che le scuole debbano avere un ruolo estremamente importante nella nascita di cittadini consapevoli e capaci di contrastare i valori che la borghesia mafiosa ancora rappresenta e porta avanti.Lanciamo pertanto un appello alla mobilitazione in difesa della decisione democraticamente presa dalla scuola a tutte le forze sane del paese, agli studenti, al corpo docente, alle forze sindacali, perché – proprio a pochi giorni dal 25 aprile e a poche settimane dal quarantacinquesimo anniversario della morte di Peppino Impastato – non passi sotto silenzio questo pericoloso rigurgito fascista e questo disgustoso schiaffo all’antimafia.É giunto il momento in cui le istituzioni più importanti del nostro territorio siano i testimoni di quel riscatto morale che personaggi come Peppino Impastato e Danilo Dolci hanno saputo rappresentare per tutti noi”.