49 beni confiscati alla mafia assegnati al Comune di Castellammare del Golfo
«Quarantanove beni confiscati alla mafia, per un valore complessivo di circa 540 mila euro tornano alla collettività e saranno utilizzati per fini sociali».
Lo fa presente il sindaco di Castellammare del Golfo, Nicolò Rizzo dopo la conferenza di servizi svoltasi in prefettura a Trapani ed indetta dall’agenzia nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata per l’assegnazione di beni immobili e terreni.
Dopo la manifestazione di volontà all’acquisizione dei beni da parte del Comune, a Castellammare del Golfo sono stati assegnati precisamente 36 terreni agricoli, 2 terreni edificabili, 1 ex fabbricato rurale, 1 fabbricato in corso di costruzione, 8 terreni ed un altro bene, alla presenza del sottosegretario al ministero dell’Interno Wanda Ferro, del prefetto Bruno Corda -direttore dell’agenzia azionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata- e del prefetto di Trapani Filippina Cocuzza.
«Occorre restituire concretamente ai cittadini i beni sottratti alla collettività dalla criminalità, con un utilizzo responsabile e a fini sociali -afferma il sindaco Nicolò Rizzo-. Per l’alto valore simbolico che rappresenta l’utilizzo dei beni confiscati occorre farne dei luoghi di attività sociali al servizio del territorio, così da rafforzare ed accrescere la cultura della legalità e creare opportunità di sviluppo e di lavoro».
«Il nostro fine è quello di farne anche centri di aggregazione per combattere il disagio sociale, l’emarginazione, l’isolamento, la disoccupazione. Fenomeni che, riguardando soprattutto i giovani e che generano comportamenti deviati che costituiscono la base dei processi di crescita criminale. Un uso consapevole ed in favore dello sviluppo sociale -conclude il sindaco Nicolò Rizzo– è un contributo essenziale per un effettivo percorso di legalità e crescita sociale».
Nel corso della conferenza di servizi in prefettura a Trapani sono state acquisite manifestazioni di interesse, da parte dei Comuni della provincia interessati, per 288 dei 327 beni proposti, per un valore di oltre 13 milioni di euro.
Le manifestazioni acquisite saranno sottoposte al consiglio direttivo dell’ANBSC per la definitiva destinazione.