Piana degli Albanesi, il 21 marzo si ricordano i 130 anni dei fasci dei lavoratori
Martedì 21 a Piana degli Albanesi saranno ricordati i 130 anni dei Fasci dei Lavoratori.
Il fascio dei lavoratori di Piana, fondato il 21 marzo del 1893, diretto da Nicola Barbato, la cui storica sezione si trovava in via Castriota, era uno dei più organizzati. Vi aderirono circa 500 persone, quasi tutti contadini e pochissimi operai. Nel giro di poco tempo il Fascio raggiunge 3.500 soci, di cui mille erano donne, che diedero vita a un grande movimento femminile.
Le vicende dei fasci siciliani della fine del XIX secolo e del XX secolo, e la nascita del movimento contadino, ebbero una larga risonanza su scala nazionale. Con le loro forze, i contadini e le donne del fascio di Piana conseguirono risultati inediti sia in ambito economico (modifica dei patti agricoli) che politico (vittoria alle elezioni amministrative) e “furono d’esempio per i fascianti e le fascianti di tutta l’Isola”.
Per ricordare il movimento politico sindacale di ispirazione socialista di Piana dei Greci, nato con lo scopo di migliorare le condizioni dei contadini siciliani, il 21 marzo alle ore 17,30, presso la Casa del Popolo del paese si terrà un’iniziativa.
Per l’occasione è stata pubblicata un’antica tessera di adesione al fascio che la Cgil, con l’associazione Portella della Ginestra hanno deciso di riprodurre.
“E’ interessante sapere che si iscriveva al Fascio di Piana si iscriveva automaticamente anche al partito dei lavoratori socialista. A Piana, grazie a Nicola Barbato, uno dei più prestigiosi dirigenti del movimento, il fascio era prettamente socialista – dichiara Francesco Petrotta, dell’associazione Portella della Ginestra – Nella circostanza dei 130 anni, esporremo in una teca una anche un’antichissima bandiera del 1896 del circolo socialista di Piana, sciolto nel 1898. Alcuni ragazzi leggeranno dei brani scelti dal libro Autodifesa di Nicolò Barbato, di Adolfo Rossi, e alcuni pezzi tratti dallo Statuto dei fasci dei lavoratori di Piana”.
“Alcune delle bandiere che esporremo, tra cui quelle del circolo femminile dell’epoca e lo stendardo dei carrettieri, durante il fascismo sono state nascoste dai contadini sotto le pietre in campagna. Poi nel ’44, quando viene data ai partiti la possibilità di riorganizzarsi, furono recuperate. Quella del circolo femminile risale al 1902 e si sta cercando di recuperare un’altra bandiera del 1893”.
“I fasci dei lavoratori – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e Dino Paternostro, responsabile dipartimento legalità e memoria storica – hanno segnato la nascita del movimento organizzato dei contadini e degli operai siciliani. A Piana c’è stato uno dei più forti fasci della provincia di Palermo, guidato da un dirigente prestigioso come Nicolò Barbato. Insieme al fascio di Palermo, guidato da Rosario Garibaldi Bosco, e al fascio di Corleone, guidato da Bernardino Verro, è stato per anni punto di riferimento per i lavoratori siciliani. Ricordarli significa fare memoria delle nostre radici e rinnovare entusiasmo ed energie per lottare oggi per fare avanzare le ragioni dei lavoratori e dei ceti sociali più deboli”.
L’incontro sarà moderato da Giorgio Parrino, presidente dell’associazione Portella della Ginestra. Interventi di Francesco Petrotta, Michele Figurelli, Istituto Gramsci siciliano, Mario Ridulfo, Matteo Mandalà, docente all’Università di Palermo. Maria Modica, Giusi Cerniglia, Saverio Guzzetta, Chiara Sciortino e Giuseppe Cerniglia leggeranno i brani.