Carini, vertenza Italtel: “no ai licenziamenti”
Anche a Palermo Fim, Fiom, Uilm scendono in campo per dire no al piano di tagli messo in atto da Italtel.
La storica azienda di informatica e telecomunicazioni il 28 febbraio ha avviato una procedura di licenziamento collettiva per 123 unità a livello nazionale, di cui 19 ricadono nel sito di Carini.
Dopo il deludente incontro di due giorni fa nella sede di Assolombarda, a Milano, tra il coordinamento nazionale di Fim, Fiom, Uilm e l’Italtel, ieri le segreterie Fim, Fiom, Uilm di Palermo, congiuntamente con le Rsu, hanno incontrato in audizione la VI commissione consiliare del Comune di Palermo, l’assessore al Lavoro del Comune e il sindaco di Carini.
E ieri pomeriggio, nella sede dell’azienda Fim, Fiom, Uilm, si è svolta l’assemblea con i dipendenti “per programmare tutte le azioni a tutela dei lavoratori e del lavoro nel territorio”.
“Ieri in audizione abbiamo manifestato la nostra contrarietà a un ulteriore piano industriale di tagli di personale. E chiediamo il ritiro della procedura di licenziamento collettivo, che colpirebbe anche il sito di Carino con il taglio di 19 posti di lavoro – dichiarano i segretari generali di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil Antonino Nobile, Francesco Foti e Vincenzo Comella – Tutto questo da noi è aggravato dall’annuncio della vendita dello storico stabilimento di Carini, senza che sia ancora ben chiaro in che tempi avverrà e dove sarà la nuova sede. Rischiamo di vedere andar via un altro pezzo di industria dal territorio. Industria fondata su un asset, quello delle telecomunicazioni e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che oggi dovrebbe essere in ascesa. Non si comprende perché con queste prospettive si debba lasciare un’area industriale tra l’altro ricadente nelle Zes, su cui invece si dovrebbe investire”.
Le segreterie provinciali di Fim, Fiom, Uilm si appellano alla politica, a partire da quella regionale. “Abbiamo richiesto un incontro specifico con l’assessore alle Attività produttive – aggiungono Nobile, Foti e Comella – e attendiamo al più presto un riscontro, perché la vertenza Italtel rappresenta un pezzo importante dell’industria siciliana. Come organizzazioni sindacali ribadiamo a tutti i livelli che l’industria al Sud va difesa con ogni mezzo. La vertenza deve tornare al Mimit e ognuno deve fare la propria parte. Apprezziamo che la VI commissione consiliare di Palermo abbia colto tempestivamente la nostra richiesta e si stia facendo carico insieme a noi di dare il giusto peso alla problematica che abbiamo rappresentato”.