Terrasini, rapina mortale a Mike Nepa: in appello inflitti 44 anni di carcere agli imputati

La prima sezione della Corte d’Assise d’Appello ha emesso le sentenze a conclusione del processo di secondo grado relativo alla tragica fine dell’italo americano Mike Nepa, morto il 9 settembre del 2019 nella sua abitazione di Terrasini a seguito di una rapina. Il collegio presieduto da Mario Fontana ha confermato la condanna a 13 anni di detenzione per Donald Cucchiara Di Leo accusato di omicidio preterintenzionale; mentre ha lievemente ridotto le pene rispetto a quelle inflitte in primo grado nei confronti degli altri tre esponenti del commando: Dario La Perna, condannato a 10 anni e 11 mesi e, Gaspare Polizzi e Francesco Lo Piccolo a 10 anni di reclusione. 

Come scrive il Giornale di Sicilia i giudici hanno anche confermato che ai due fratelli della vittima, costituiti parte civile, spetta il risarcimento del danno che verrà quantificato in altra sede.

Mercurio Nepa da tutti conosciuto come Mike, 84 anni, il facoltoso italo-americano che aveva fatto ritorno a Terrasini, la notte del 9 settembre del 2019 venne sorpreso nel sonno dai rapinatori che lo legarono in una sedia con dello scotch e lo imbavagliarono per portargli via i risparmi che teneva in casa: una palazzina di via Venezia. Ma a causa proprio del bavaglio e forse anche per lo spavento l’uomo perse la vita stroncato da un infarto.

La Perna, Polizzi e Lo Piccolo, una volta scoperti dai carabinieri dopo una lunga e laboriosa inchiesta che ha avuto una svolta dopo una soffiata, confessarono subito l’accaduto, sostenendo che non avevano alcuna intenzione di uccidere. Gaspare Polizzi in particolare ha detto di avere visto morire Mike Nepa, mentre Francesco Lo Piccolo ha raccontato di avere detto ai complici di togliere l’asciugamano dal volto dell’anziano. Poi è salito al primo piano e, dopo avere preso circa 10 mila euro, è fuggito senza tornare più nella stanza dove si trovava la vittima. Anche Dario La Perna ammise le sue responsabilità davanti al Gip. L’unico ad essere rimasto in silenzio all’inizio di questa inchiesta è stato invece Donald Cucchiara di Leo che dovrà scontare la condanna più alta.

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