Terrasini, rapina alla banca Credem: altri due arresti
Le indagini sono partite dalla rapina compiuta il 4 aprile dello scorso anno alla filiale Credem di Terrasini. Dopo quel colpo vennero eseguiti 5 fermi.
Oggi Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Cardella 67 anni, (già detenuto) Natale Santoro, 45 anni, Alessandro Santoro, 43 anni, (già in custodia domiciliare con monitoraggio elettronico); Carlo Foggia, 43 anni, Vincenzo Marino, 61 anni, (già detenuto) e Antonio Cirivilleri, 63 anni,(già detenuto). Tutti sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere dedita alla commissione di rapine ai danni di istituti di credito.
Stando a quanto ricostruito dagli investigatori della squadra mobile, le indagini che hanno portato all’operazione dello scorso maggio, anche grazie alle telecamere di videosorveglianza, sono state cinque le persone che hanno assaltato la filiale del Credito Emiliano di Terrasini. Tinnirello e Santoro avrebbero fatto da “pali” controllando l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine, mentre a portare a termine il piano sarebbero stati Cardella, Marino e Cirivilleri. Prima di entrare avrebbero indossato mascherine, cappucci e guanti così da nascondere le loro identità.
I rapinatori avrebbero quindi minacciato i presenti e li avrebbero immobilizzati, per 40 interminabili minuti, utilizzando le fascette per legare mani e piedi. A quel punto avrebbero svuotato la cassaforte, dentro cui c’erano 84 mila euro, e avrebbero costretto un dipendente ad eseguire dieci prelievi da duemila euro ciascuno dalle casse in rapida successione. Poi sarebbero fuggiti facendo perdere le proprie tracce, convinti – almeno sino a pochi giorni fa – di averla fatta franca.
Oltre ai cinque fermati le indagini hanno consentito di risalire ad altri due complici a cui viene contestato il concorso morale alla rapina di Terrasini.
Il gruppo radicato nel quartiere Brancaccio avrebbe tentato di mettere a segno colpi a Capaci, Favara, oltre che Milano, Bologna e Pistoia. I sette sarebbero responsabili di altri colpi messi a segno in passato e rimasti impuniti.