S.G.Jato, condannato in cassazione l’operaio che investì l’ex datore di lavoro.
Dopo una lite investì con la sua auto un imbianchino che gli doveva dei soldi: la Cassazione ha condannato a sei anni di carcere il quarantottenne A. G.
I fatti risalgono al febbraio del 2020, quando l’operaio jatino venne arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio/
Aveva –infatti- più volte più volte investito con la propria auto un quarantenne in via Sunseri, tentando di schiacciarlo contro il ponteggio di un cantiere. A scongiurare il peggio era stato l’intervento di un carabiniere in congedo, che aveva assistito alla scena. I due, poco prima, avevano litigato per un presunto debito di 200 euro. L’operaio reclamava –infatti- il pagamento di alcune giornate di lavoro. Volarono minacce e si arrivò alle mani. A separarli furono alcuni testimoni.
A. G. salì a bordo della propria auto, ma invece di andare via piombò addosso all’imbianchino, che trovò riparo su un ponteggio. Venne trasportato con l’elisoccorso in codice rosso all’ospedale Civico di Palermo, dove furono riscontrate contusioni guaribile in meno di 40 giorni. Durante i quali la vittima fu costretta ad indossare un tutore alla gamba.
Nei giorni scorsi la prima sezione della Cassazione ha confermato la condanna a sei anni emessa già in primo grado di giudizio con il rito abbreviato. Seconda la difesa, l’uomo non avrebbe avuto intenzioni di uccidere l’imbianchino, ma solo di danneggiare il ponteggio. E le minacce sarebbero, secondo i legali, “significative del livello culturale proprio dell’imputato”e non avevano determinato un reale effetto di intimidazione della vittima”. Il ricorso è stato ritenuto inammissibile e, oltre alla condanna a sei anni, dovrà versare 3 mila euro di ammenda.
di Leandro Salvia