Isola delle Femmine, l’Inail condannata a risarcire vedova operaio morto per “esposizione ad amianto”

Per la prima volta, la Corte di Appello di Palermo ha condannato l’Inail a corrispondere alla vedova di un lavoratore delle (allora) Cementerie Siciliane la rendita ai superstiti, di cui al DPR 1124/65.

L’Autorità Giudiziaria – in sentenza – ha riconosciuto che l’operaio, per oltre 30 anni in servizio presso lo stabilimento di Isola delle Femmine, è deceduto a causa di un tumore ai polmoni, contratto a seguito della perdurante esposizione ad amianto.

La sentenza rende finalmente giustizia ai congiunti della vittima, aprendo nuovi scenari sul fronte dell’accertamento delle eventuali responsabilità della multinazionale, per la gestione dell’impianto e la tutela della sicurezza del personale.

Questo il commento dell’Avv. Caltanissetta, che segue la famiglia unitamente ai giuslavoristi Carmelo Butticé e Claudia Spotorno:  “Più di 30 anni nell’industria pesante – un’esistenza da operaio onesto – un lascito di sofferenze: anche questo è (stato) il prezzo di strategie di sviluppo scellerate, che hanno mortificato le prospettive di crescita della Sicilia e di Isola delle Femmine. Adesso, dopo oltre 6 anni di battaglia legale – finalmente – è stato riconosciuto che il dolore di quella famiglia meritava e merita l’intervento dello Stato.Non ci fermeremo: pretendiamo siano verificate le eventuali responsabilità di chi ha accumulato profitti milionari, a detrimento della salute della nostra comunità e dei suoi lavoratori. Lo dobbiamo a chi oggi fa impresa con scrupolo e serietà; lo dobbiamo a chi ha perso i propri cari in circostanze che vanno approfondite; lo dobbiamo a chi ama questo territorio e lo ha scelto per costruirci il proprio futuro. Di lavoro (duro, peraltro) si deve poter vivere, non morire”.

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