Borgetto, presunti boss mafiosi liberi per decorrenza dei termini
Dopo 6 anni di detenzione, scarcerati per decorrenza dei termini i presunti boss di Borgetto. Il giudice della Corte di appello che li ha condannati, dopo quasi due anni non avrebbe depositato le motivazioni della sentenza e ciò avrebbe fatto scattare in automatico la loro scarcerazione. Si tratta del 67enne Nicolò Salto, già in passato condannato per mafia, che aveva avuto in appello ben 18 anni di carcere; e poi figurano padre e figlio, Giuseppe e Francesco Giambrone, che rispettivamente avevano avuto inflitti 15 e 9 anni di reclusione. Inoltre figura pure Antonio Salto, figlio di Nicolò, il quale aveva avuto inflitti 12 anni. Però quest’ultimo in carcere non è mai andato perché resosi irreperibile. Il loro processo scaturì nell’ambito dell’operazione kelevra che portò dietro le sbarre 9 presunti affiliati alla cosca. Questi quattro sono quelli che hanno optato per il processo con rito ordinario. Già a partire dal 2012, i carabinieri di Partinico, coordinati dalla Procura distrettuale di Palermo, avevano avviato un approfondito monitoraggio sulla famiglia mafiosa di Borgetto, con particolare riguardo alle figure di Antonino Giambrone e dei fratelli Tommaso e Francesco. Gli elementi acquisiti avevano evidenziato da subito il ruolo di comando assunto dai Giambrone rivelando le dinamiche associative dell’organizzazione criminale. L’11 febbraio del 2013 venne scarcerato Nicolò Salto, storico esponente mafioso in opposizione allo schieramento della famiglia Giambrone: una contrapposizione che aveva già condotto all’omicidio di Antonino Giambrone, 45 anni. Nicolò Salto, tornato in libertà, aveva cerca immediatamente di imporre la sua presenza sul territorio, secondo quanto accertarono anche i carabinieri i quali registrarono i primi segnali di affermazione in alcuni danneggiamenti a imprenditori locali. Seguì una pax mafiosa e alla fine i due gruppi criminali trovarono un accordo per gestire gli affari sino all’arrivo di questa ennesima operazione antimafia.