Borgetto, dopo 4 anni torna in carcere Vincenzo Bommarito: confermato ergastolo
Torna in carcere, dopo quattro anni di sospensione della pena, il borgettano Vincenzo Bommarito. La Corte di Appello di Caltanissetta ha rigettato la richiesta di revisione del giudizio all’ergastolo per il sequestro e la conseguente morte dell’avvocato partinicese Pietro Michele Licari, rapito il 13 gennaio del 2007 e ritrovato privo di vita nelle campagne di San Cipirello il 14 febbraio dello stesso anno. Dopo 12 anni di reclusione dalla condanna a fine pena mai, i giudici avevano scarcerato Vincenzo Bommarito, con obbligo di dimora a Borgetto, in attesa del giudizio di revisione chiesto ed ottenuto dal suo avvocato Cinzia Pecoraro. Ma adesso, la corte di appello di Caltanissetta ha confermato la sentenza di condanna all’ergastolo ed ha ripristinato la custodia cautelare. Bommarito fu inizialmente accusato dal presunto complice Giuseppe Lo Biondo, oggi 29enne di San Giuseppe Jato. La revisione del processo si basò su alcuni riscontri investigativi che facevano emergere incongruità nella ricostruzione dei fatti raccontati da Lo Biondo e che mettevano in discussione la raccolta di alcuni reperti, come le cicche di sigaretta trovate nel terreno in cui fu sequestrato Licari sino al decesso, attribuibili a Bommarito che sarebbero state inquinate dai carabinieri che li toccarono più volte senza guanti. La difesa ha provato anche a smontare il movente, ovvero i presunti problemi economici di Bommarito, dimostrando la florida condizione economica familiare. Si attendono adesso le motivazioni della sentenza di revisione del processo per capire cosa ha spinto i giudici a confermare l’ergastolo nei suoi confronti.