San Cipirello, nei guai le cantine Simonetti per la sofisticazione del vino
E’ di San Cipirello il titolare delle Cantine Simonetti, accusato di aver commercializzato vino miscelato con zucchero e acqua, con false denominazioni di origine e indicazioni geografiche. Poi sfruttando altre società consorelle, costituite ad hoc, avrebbe falsificato i conti annotando finte introduzioni di mosti e uve per “ripulire” i prodotti venduti a ristoranti e privati, con l’aiuto – a vario titolo – di otto persone denunciate a vario titolo per contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari, frode nell’esercizio del commercio e vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine. L’azienda – che appunto ha la sede legale a San Cipirello e quella operativa a Monreale – è stata sequestrata insieme a oltre 3.307.169,50 litri di vino, imbottigliato e sfuso, per cui non è stato possibile tracciare l’origine e la provenienza, per un valore stimato di oltre 5 milioni di euro. A mettere in atto l’operazione, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e il sostituto Vincenzo Amico, i finanzieri del comando provinciale di Partinico, con la collaborazione di funzionari dell’Ispettorato repressione frodi del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. Dopo il provvedimento di sequestro preventivo, risalente a fine gennaio scorso ma eseguito ai primi di marzo, è stato nominato un amministratore giudiziario. “E’ stato possibile accertare che, tra il 2020 e il 2021, sono stati venduti – si legge in una nota – oltre 4 milioni di litri di ‘vino’ a cantine e acetifici dislocati su tutto il territorio nazionale, risultati estranei alla frode agro-alimentare”. Per bloccare il prodotto contraffatto, le fiamme gialle hanno effettuato perquisizioni in tutta Italia.