Montelepre, il comune ottiene l’assegnazione di un bene confiscato alla mafia
L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata ha consegnato stamani al comune di Montelepre un fabbricato sottratto ad un soggetto già condannato per reati legati alle attività illecite di Cosa Nostra. Si tratta di un edificio e delle aree terriere circostanti con sede in contrada Vignazzi del valore complessivo di 140 mila euro che l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Terranova utilizzerà per fini sociali ancora da definire. All’immissione in possesso erano presenti il vicesindaco Giusy Ciulla, tutti gli assessori della giunta, il Presidente del Consiglio Comunale Giusy Sapienza, la segretaria comunale, funzionari dell’agenzia dei beni confiscati, i carabinieri della locale stazione e agenti di polizia municipale. Il primo cittadino in isolamento per covid non ha potuto presenziare alla cerimonia di consegna. Nell’ambito della legislazione contro la mafia le misure riguardanti il sequestro dei beni delle organizzazioni mafiose rivestono una notevolissima importanza perché volte a colpire il patrimonio accumulato illecitamente dalle organizzazioni criminali. Non si vuole tanto colpire il soggetto socialmente pericoloso quanto sottrarre i beni di origine illecita dal circuito economico dell’organizzazione criminale. Tali misure di prevenzione, introdotte per la prima volta nel 1982 con la legge Rognoni-La Torre (legge n. 646 del 1982) sono state oggetto nel corso degli anni di numerose modifiche al fine di superare le difficoltà applicative e rendere più snelle ed efficaci le procedure. Il fabbricato in questione ormai passato definitivamente al patrimonio dello Stato è stato quindi trasferito al comune di Montelepre che potrà’ gestirlo direttamente oppure assegnarlo in concessione, a titolo gratuito, ad associazioni del terzo settore, seguendo le regole della massima trasparenza amministrativa entro due anni dalla data di consegna.