Carini, l’ultimo pescatore del baglio lamenta il disinteresse delle istituzioni (Video)
E mentre a Carini in piazza si degustavano gli asineddi in agrodolce, l’ultimo pescatore locale storce il naso di fronte al disinteresse delle istituzioni che a suo dire hanno lasciato morire la marineria che storicamente operava nello spiazzo adiacente l’antica tonnara del baglio di Carini.
Antonio Randazzo, così come tanti altri colleghi, la maggiorparte in pensione ed altri ormai vocati forzatamente ad altro, vennero costretti nel 2017 dalla Capitaneria di porto a togliere le barche dall’insenatura per lo stato di degrado in cui versava l’area su cui vennero apposti i sigilli. Dopo la bonifica agli stessi pescatori è stato vietato di usare l’area come approdo per i natanti perchè mancano le misure minime di sicurezza. L’Associazione Pescatori chiede da allora di gestire autonomamente l’area ma ad oggi ogni richiesta avanzata non ha avuto buon esito. L’unica soluzione che gli è stata prospettata è stata quella di trasferire le barche o nel porto di Terrasini o in quello di Isola delle Femmine. Antonio Randazzo parla anche di contatti avuti col Flag dei golfi di Carini e Castellammare.
Il pescatore di Carini si dice infine amareggiato del fatto che la sagra degli Asineddi che il comune ha organizzato domenica scorsa non sia stato frutto della pesca della marineria locale.