Naufragio “Nuova Iside”, la “Augusta due” esce di scena dal processo penale

Sulla “Augusta due”, società armatrice della petroliera Vulcanello, non ci si potrà rivalere in termini di risarcimenti nel procedimento penale in corso per naufragio del motopesca di Terrasini “Nuova Iside”. Il tribunale di Palermo ha accolto la richiesta dei legali della società che avevano chiesto la sua estromissione dal processo penale in corso per un vizio di forma sostanziale, visto che nessun rappresentante della “Augusta due” sarebbe stato invitato ad assistere all’incidente probatorio che si svolse tempo fa a Messina sulla petroliera Vulcanello. Pare che alla base ci sia stato un materiale errore, probabilmente una dimenticanza da parte della Procura di Palermo che non notificò nulla alla società. L’incidente probatorio servì a  verificare l’eventuale presenza di segni di collisione tra la stessa petroliera e per il “Nuova Iside”   il cui naufragio costò la vita a Matteo, Vito e Giuseppe Lo Iacono, i primi due padre e figlio, il terzo un loro cugino.  Uno degli avvocati delle parti civili costituite, Cinzia Pecoraro, sottolinea che non si pregiudica comunque nulla: “In questo modo – afferma il legale – si allungano soltanto i tempi per gli eventuali risarcimenti, in quanto nel corso di questo processo essendo uscita di scena la ‘Augusta due’ il tribunale non potrà pronunciarsi su eventuali provvisionali”.   E’ stata invece respinta la richiesta sull’incompetenza territoriale che sempre la Augusta due aveva avanzato con i suoi legali. Il tribunale di Palermo in questo caso ha confermato la propria competenza e quindi il processo continuerà a svolgersi nel capoluogo siciliano contro  il comandante della Vulcanello Gioacchino Costagliola e il terzo sottufficiale di coperta del bastimento Giuseppe Caratozzolo.

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