Cinisi, la delusione dei genitori di Paolo e del sindaco di Terrasini per il mancato ergastolo a Mule’
“Siamo arrabbiati, delusi, amareggiati e ci sentiamo fortemente traditi da quelli che dovrebbero fare giustizia in Italia”. E’ l’amaro sfogo di Loredana Zerbo, mamma di Paolo La Rosa, il 21 enne ucciso a coltellate nel febbraio di due anni fa a Terrasini, alla luce della pena inflitta in primo grado a Pietro Alberto Mule’, l’assassino di suo figlio a cui sono state concesse tutte le attenuanti generiche evitando così l’ergastolo invocato dall’accusa.
“I giudici dovrebbero prendersi le loro responsabilità e avere il coraggio di cambiare le cose in modo radicale -dice ancora Loredana Zerbo – qualcuno deve battere il pugno e dire Basta a queste vergogne, i giovani, la società tutta ci osserva e dobbiamo lanciare messaggi di fiducia attraverso le pene esemplari, le pene che lasciano il segno. Ci dovrà essere prima o poi un giudice che abbia il coraggio, senza avere paura, di aiutare questi poveri genitori straziati dal dolore, di alleviare questo dolore attraverso le giuste pene. Mi vergogno di essere in Italia malgrado amo il mio paese”. Parole dure che pesano come macigni quelle pronunciate dalla madre di Paolo La Rosa. Ancor di più mentre afferma che “durante tutto il processo ha avuto la sensazione di dare fastidio in aula perché ogni tanto, da genitori, non riuscivamo a trattenere le nostre lacrime”.
E mentre sui social impera lo sdegno e lo sconcerto per la condanna a soli 16 anni di detenzione inflitta a Mule’, anche il sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci esprime il proprio disappunto sulla giustizia italiana. “16 anni per una vita persa in modo così barbaro ci sembrano davvero una pena riduttiva – afferma il primo cittadino – avevamo tutti bisogno del conforto di una giustizia esemplare e di certezza della pena. Non ci sembra di aver assistito a questo. Abbiamo sempre avuto fiducia nei nostri magistrati e continueremo ad averla, sostenendo ancora la famiglia La Rosa in appello nella ricerca di una “giustizia giusta”. Più volte in questi anni – prosegue Maniaci – abbiamo detto a Loredana Zerbo e Carlo La Rosa che dobbiamo far rivivere Paolo con azioni concrete e positive. Paolo e il suo sorriso vivono nei messaggi positivi che la famiglia, gli amici, la società civile sono in grado di trasmettere e far germogliare. E alla lunga – conclude il sindaco di Terrasini – sono convinto che nelle prossime aule di tribunale avremo più giustizia”.