Alcamo, concorsopoli per entrare nei vigili del fuoco e in polizia: 14 indagati

Operazione concorsopoli ad Alcamo dove i carabinieri della locale compagnia hanno dato   dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Trapani,  su richiesta della procura coordinata dal procuratore Gabriele Paci, nei confronti di 14 persone accusate a vario titolo di reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e traffico di influenze illecite.

Una è finita in carcere, 3 ai domiciliari e 10 sono stati sottoposti all’obbligo di dimora

Dietro le sbarre è finito Giuseppe Pipitone, 54 anni, di Alcamo. Ai domiciliari, invece, gli alcamesi Vincenzo Faraci di 47 anni; Filippo Alessandro Lupo 59 anni e Francesco Renda di 26 anni.

Obbligo di dimora inoltre per gli alcamesi Roberto Di Gaetano di 21 anni, Mauro Parrino, di 29 anni, Antonino Pirrone 24 anni, Davide Castrogiovanni di 26 anni, Alessio La Colla di 28 anni, Vittorio Costantino, palermitano di 53 anni, Silvia Pisciotta 31 anni di Erice, Giacomo Rizzotto 29 anni di Salemi, Mattia Turin di Dolo e Andrea Doretto di San Dona’ del Piave.

L’indagine riguarda i concorsi in polizia e nei vigili del fuoco. Secondo la ricostruzione degli inquirenti uno degli indagati, sfruttando le proprie conoscenza all’interno delle amministrazioni pubbliche nonché la nomina di una sotto commissione di esame, si sarebbe impegnata a sponsorizzare alcuni partecipanti a concorsi pubblici.

Poi il candidato che avrebbe vinto il concorso si sarebbe impegnato a pagare per il posto pubblico. Ad Alcamo c’era una scuola di preparazione per concorsi. Tra i soggetti che a vario titolo avrebbero contribuito a falsare i concorsi ci sono 10 dipendenti dei corpi dello Stato.

Le indagini, condotte dai carabinieri del comando provinciale di Trapani diretto dal colonnello Fabio Bottino, sono partite da una serie di esposti dei sindacati di base dei vigili del fuoco. Alcamo era diventata la mecca per i candidati vigili del fuoco.

Basti pensare che gli investigatori hanno accertato la presenza nella graduatoria finale di approvazione dei risultati del concorso stesso, di tutti i nominativi riportati nell’elenco sequestrato a casa di uno degli indagati. Insomma: bastava pagare per essere sicuri di vincere il concorso.

D’altra parte nella città di Alcamo ha sempre fatto scalpore l’alta percentuale di vincitori nei vari concorsi banditi per un posto da vigile del fuoco. Dopo la prova preselettiva si accedeva alle prove motorie-attidudinali, poi al colloquio con le valutazioni dei titoli e infine alle visite mediche. Ma chi non pagava, si fermava al primo turno.

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