Partinico, “la loro condotta causò lo scioglimento del comune”: 5 incandidabili
E’ arrivata la sentenza della prima sezione civile del tribunale di Palermo sull’incandidabilità di 5 tra ex consiglieri ed ex assessori del comune di Partinico che hanno fatto parte della legislatura sciolta per infiltrazioni mafiose. Non potranno competere alle elezioni per la Camera dei deputati, per il Senato della Repubblica e per il Parlamento europeo nonché alle tornate regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, in relazione ai due turni elettorali successivi allo scioglimento stesso Alessio Di Trapani, Gioacchino Albiolo, Maria Grazia Motisi, Angela Landa e Vito Giuliano. Liberi da condizionamenti, invece e quindi candidabili sono stati definiti gli ex assessori Rosy Pennino e Monica Supporta. Il dispositivo di sentenza sulla causa iscritta al ruolo generale degli affari di volontaria giurisdizione, è stato deciso dalla Camera di Consiglio presieduta da Maura Cannella e composta anche da Michele Guarnotta e Flavia Coppola. I cinque incandidabili, hanno adesso 10 giorni di tempo per presentare eventuale ricorso ed appellarsi a tale sentenza. I loro nomi finirono sulla relazione conclusiva che i vertici delle forze dell’ordine incaricati dalla Prefettura stilarono al termine dell’accesso ispettivo. Relazione che portò il Consiglio dei Ministri a disporre lo scioglimento per infiltrazioni mafiose di tutte le cariche elettive del Comune di Partinico dopo le dimissioni dell’allora sindaco Maurizio De Luca. Dalla relazione, essendo zeppa di omissis, non si possono evincere dettagliatamente tutti i passaggi che coinvolgono gli ex Consiglieri ed ex amministratori che hanno ricoperto ruoli delicati e discussi. Come detta la norma, Alessio Di Trapani, Gioacchino Albiolo, Maria Grazia Motisi, Angela Landa e Vito Giuliano sono ritenuti “responsabili delle condotte che hanno dato causa allo scioglimento”.
