Carini, visite mediche gratuite in Chiesa Madre per la 30^ Giornata del Malato
Per la 30^ giornata Mondiale del Malato, in programma domani, venerdì 11 febbraio, grazie all’attività benefica della Delegazione Sicilia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, nei locali della Chiesa Madre di Carini, in tre diversi appuntamenti verranno offerte visite mediche gratuite di Diabetologia e Medicina interna, di Prevenzione oncologica del cavo orale e di Fisiatria a chiunque ne abbia necessità.
La prima data è stata fissata per sabato 12 febbraio, dalle 9,00 alle 12,00, con il dottore Ercole Pusateri che presterà visite di Diabetologia e Medicina Interna. Giovedì 24 febbraio, invece dalle 16,00 alle 18,00, il dottore Francesco D’Alba offrirà visite mediche per la prevenzione oncologica del cavo orale. Venerdì 25 febbraio, sempre dalle 16,00 alle 18,00, chiuderà il ciclo degli appuntamenti il dottore Sergio Salamone che metterà a disposizione le sue competenze in fisiatria.
Le visite sono aperte a tutti coloro che si prenoteranno ai numeri telefonici 3398995304 – 3271887234. Per accedere nei locali della Chiesa Madre di Carini in cui saranno allestiti i laboratori, si dovrà utilizzare l’ingresso al civico 1 di via San Pietro.
“Ringrazio sin d’ora – dice l’Arciprete di Carini don Giacomo Sgroi – i medici e gli operatori sanitari per il loro servizio gratuito e generoso e l’Ordine Costantiniano di San Giorgio che hanno voluto offrire un segno concreto di attenzione al mondo della sofferenza. Questo mese di febbraio – prosegue il prelato – la Chiesa ci fa riflettere sul grande valore della vita come dono di Dio da custodire, proteggere, salvaguardare. Dopo la “44a Giornata della Vita” ci accingiamo a vivere la “30a Giornata Mondiale del Malato”. Sono occasioni con le quali la Chiesa sensibilizza il popolo di Dio, le istituzioni sanitarie cattoliche e la società civile all’attenzione verso i malati e verso quanti se ne prendono cura”. Don Giacomo Sgroi ricorda infine il messaggio di Papa Francesco il quale ha evidenziato che: “Il malato è sempre più importante della sua malattia, e per questo ogni approccio terapeutico non può prescindere dall’ascolto del paziente, della sua storia, delle sue ansie, delle sue paure. Anche quando non è possibile guarire, sempre è possibile curare, sempre è possibile consolare, sempre è possibile – conclude – far sentire una vicinanza che mostra interesse alla persona prima che alla sua patologia”.