Capaci, l’olio degli ulivi del Giardino della Memoria sarà sacro per i vescovi (Video)
L’olio prodotto dagli ulivi piantati nel Giardino della memoria, a Capaci, dove vennero uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, è stato consegnato stamani ai vescovi siciliani. Si tratta di una delle più significative tappe del percorso di legalità legato al XXX° Anniversario delle stragi di Capaci e di Via d’Amelio. La produzione e la consegna dell’olio di Capaci rappresentano uno dei momenti più significativi e altamente simbolici, derivanti da un percorso di cambiamento e di riscatto che l’intera comunità palermitana ha intrapreso in questi anni. Ecco quindi che il frutto nato dalla terra bagnata dal sangue di martiri della giustizia assurge a strumento di redenzione diventando contemporaneamente simbolo per tutti i siciliani dell’autenticità e della profondità del sentimento religioso. Nel corso di una solenne cerimonia, il Questore Leopoldo Laricchia, e Concetta Martinez Montinaro hanno consegnato nelle mani degli Arcivescovi delle Diocesi di Palermo. Monreale e Cefalù e dell’Eparca di Piana degli Albanesi, l’olio ricavato dalla molitura delle olive generate da alberi piantati nel “Giardino della Memoria”, per essere consacrato nella messa crismale del Giovedì Santo ed essere utilizzato come “olio santo” dalla Chiesa siciliana nell’anno liturgico in corso. La fine dell’evento cerimoniale è stato scandito da un momento altamente simbolico, sedici poliziotti della Questura hanno preso in consegna i colli contenenti le bottiglie dell’Olio di Capaci destinate alle altre diocesi della Regione ed in un corteo di otto auto della Polizia di Stato, hanno lasciato il Giardino della Memoria di Capaci diretti nelle altre Questure della Sicilia per affidare il prezioso e rappresentativo carico ai Questori che ne cureranno la successiva consegna ai vescovi. L’olio della memoria raggiunge così tutti gli angoli della Sicilia, portando con se un rinnovato messaggio di speranza. Proprio da quegli ulivi, piantumati su quella terra macchiata dal sangue dei martiri della giustizia, è iniziato un percorso di rinascita, curato dalla Questura di Palermo e dall’Associazione Q.S.15 , che ha dato luogo a una piccola produzione di olio, grazie al prezioso contributo offerto dai giovani studenti dell’Istituto Superiore “Majorana” e da minori detenuti presso l’Istituto Penale per Minorenni “Malaspina” nell’ambito di un progetto, denominato “Laboratorio Giardino della Memoria”. L’olio di Capaci, metafora di continuità tra i caduti del tragico attentato mafioso e questi giovani, è stato prodotto grazie alla collaborazione della Coldiretti e dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Palermo.