Borgetto, con le dimissioni del sindaco Luigi Garofalo tutto viene rimesso in gioco (Video)

Ha spiazzato tutti, giocando d’anticipo il sindaco di Borgetto Luigi Garofalo. Ha battuto sul tempo i Consiglieri Comunali che volevano sfiduciarlo, dimettendosi ad apertura di seduta. Lo ha fatto leggendo 4 righe scarne per abbandonare subito dopo l’aula consiliare.   Incerti sulle procedure da attuare il massimo consesso civico ha optato per una  sospensione di 10 minuti. Alla ripresa dei lavori è stato chiamato l’appello ma soltanto in tre si erano presenti in aula, motivo per cui è stato deciso il rinvio di un’ora. Allo scadere del termine era presente solo il Vicepresidente del Consiglio Maurizio Zerillo per cui, in assenza del numero legale è stato determinato il rinvio a questa sera alle 20,30. L’inatteso colpo di scena potrebbe essere una mossa di Garofalo per guadagnare tempo nel tentativo di cercare di ricucire i rapporti con la maggioranza perduta. Il comma 3 del decreto legislativo n.267 del 18 agosto 2000, infatti, dispone che le dimissioni presentate dal sindaco diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio. E le sue parole espresse fuori dall’aula hanno fatto emergere chiaramente che dietro questa decisione potrebbe celarsi una strategia  per scongiurare la mozione di sfiducia che 9 consiglieri comunali hanno sottoscritto nelle scorse settimane.

In politica mai dire mai e il sentore è che tutto potrebbe essere rimesso in discussione anche per l’atteggiamento ambiguo mostrato ieri da una parte dell’opposizione. Se il Movimento 5 stelle con i suoi 4 Consiglieri Comunali e la collega Vittoria Albano hanno dato l’impressione di voler portare avanti e votare la sfiducia nonostante le dimissioni di Garofalo, la stessa determinazione non sarebbe emersa dagli altri 4 firmatari del documento, i due consiglieri del Pd Alfredo Panettino e Alessandro Santoro e i due indipendenti Giovanni Balsamo e Maurizio Zerillo. Durante la sospensione dei lavori dopo le dimissioni di Luigi Garofalo, sarebbe nata una discussione tra loro e, secondo alcune indiscrezioni dai due democratici di sinistra sarebbe stata pronunciata la frase: “Non me la sento adesso di dare una coltellata”. La seduta di stasera dovrebbe chiarire ogni intenzione. Basterebbero 8 voti per far passare la sfiducia firmata da ben 9 Consiglieri Comunali, ma è possibile che qualcuno di loro possa averci ripensato.

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