Scuola, riaperture sparse, Trapani stop fino al 21. A Castellammare niente mensa
“In caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale”. Così recita il comma 5 dell’articolo 50 del TUEL, il Testo Unico degli Enti Locali. Rifacendosi proprio a questa norma, applicabile in caso di ‘pericolo’, alcuni sindaci siciliani hanno deciso di emettere ordinanze, comune per comune, per rinviare la ripresa della scuola per altri tre giorni. Circa 150 i primi cittadini che hanno preso parte, ieri, ad una riunione in video-conferenza. Alla fine, come spesso capita, nessuna grande intesa ma ognuno ha deciso per conto suo. Più sensibili a lasciare tutti i casa nel palermitano, molto meno, quasi nessuno, nel trapanese. Qui il sindaco del capoluogo Giacomo Tranchida, cittadina che conta circa 2200 positivi e il15% della popolazione in quarantena, ha disposto la chiusura di tutte le scuole fino al 21 gennaio. Stop più ridotto a Paceco per sanificazione dei plessi. Scuole invece aperte negli altri comuni, anche a Marsala, città che conta il numero più elevato di contagi. I sindaci del cartello ‘tutti in classe’ hanno diramato ieri sera una nota comune. Tra le varie amministrazioni si registrano altre differenziazioni. A Castellammare del Golfo, per esempio, il sindaco Nicola Rizzo ha disposto lo stop alla mensa scolastica per evitare contatti ravvicinati tra classi diverse, ad Alcamo invece tutto secondo copione, mensa compresa. La decisione – spiegano – scaturisce dalla recente sentenza del TAR che ha fermato l’ordinanza di De Luca per la Campania e dalla disposizione dell’Assessore Regionale Lagalla che impone ai Sindaci, prima di adottare qualsiasi provvedimento di sospensione delle attività didattiche, di chiedere espresso parere all’ASP. Con molta preoccupazione siamo costretti, per tali ragioni, – concludono i 21 sindaci del trapanese – a non adottare nessun provvedimento di sospensione delle attività didattiche, adeguandoci alle direttive nazionali e regionali. Nel palermitano storia diversa con le ordinanze di stop alla riapertura delle scuole emesse da numerosi sindaci, tra ci anche quelli di Balestrate e di Carini. Nei centri dove i plessi scolastici rimarranno sbarrati, per evitare che non venga rispettato il numero minino di giorni di lezioni (200), i dirigenti potranno avviare la DAD, la didattica a distanza.