Carini, blitz antidroga: il ruolo di Giambanco e dei Mannino
Emergono nuovi dettagli dall’inchiesta sul blitz antidroga condotto all’alba di ieri dai carabinieri della compagnia di Carini che ha coinvolto ben 22 soggetti tra il territorio locale e le vicine Capaci ed Isola delle Femmine. Tra i gruppi criminali rimasti coinvolti nell’operazione, uno era guidato dal carinese Andrea Giambanco che reclutava i pusher e contava sulla stretta collaborazione dei Mannino, detti i “Milinciana”, un intero nucleo familiare che operava in un caseggiato protetto da grandi cancelli lungo la via Aldo Moro. Come scrive il Giornale di Sicilia Isidoro Mannino, detto Silvio, e la moglie Maria Cristina Guercio, con i figli Roberto, Valentina e Giuseppe, avrebbero avuto un ruolo attivo nel vasto giro di spaccio. Gli inquirenti spiegano che “la famiglia Mannino è composta da soggetti tutti disoccupati, privi di qualsiasi fonte di reddito, che hanno adibito in maniera stabile e continuativa la loro abitazione a base logistica funzionale agli interessi illeciti dell’organizzazione. L’abitazione dotata di un sistema di video sorveglianza sarebbe stata luogo di riferimento per gli incontri tra i sodali, i fornitori e gli acquirenti. L’immobile era molto isolato e i Mannino avrebbero utilizzato i lotti di terreno confinanti per nascondere le sostanze stupefacenti ed una casa in costruzione per confezionarle in singole dosi. L’intera area era finita nel mirino degli investigatori che sono riusciti a filmare numerosi incontri e cessioni di droga. I pusher assoldati da Andrea Giambanco erano a stipendio fisso, con un compenso di 200 euro a settimana per piazzare le dosi nelle reti di spaccio. Dettagli emersi grazie alle microspie piazzate dai carabinieri che hanno captato interi colloqui tra Giambanco e i suoi pusher, tra cui Valentina e Roberto Mannino. Dalle conversazioni si evince che i due pusher spesso lamentavano i pochi introiti ricevuti da Giambanco, ma quest’ultimo li esortava a lavorare di più per avere garantito il “giusto compenso pattuito”.