Attività Usca, impennata contagi, il sindaco di Trappeto scrive ai vertici dell’Asp
Un intervento urgente volto a mettere in campo il massimo sforzo per incrementare il numero di personale destinato a operare nelle USCA locali. Personale non solo sanitario (medici e paramedici), ma anche amministrativo, la cui opera di recepimento, lavorazione e smistamento delle richieste di intervento che quotidianamente ormai si accumulano sarebbe preziosa per alleggerire il carico degli operatori sanitari, che potrebbero meglio e con più celerità dedicarsi esclusivamente alle attività loro proprie. Di fondamentale importanza ampliare anche il numero degli hub
vaccinali, la cui presenza capillare sul territorio è certamente essenziale per contrastare in maniera efficace la preoccupante diffusione dei nuovi casi. Sono queste le richieste avanzate in una lettera inviata dal sindaco di Trappeto Santino Cosentino. All’Assessore Regionale della Salute Ruggero Razza e al Direttore Generale dell’Asp Daniela Faraoni. Le criticità che nella mia qualità di Sindaco di Trappeto constato ogni giorno – scrive Cosentino – in relazione all’attività delle USCA locali, i cui operatori sanitari tanto si stanno prodigando in uno sfiancante lavoro quotidiano rivolto all’attività di screening, e non solo, indispensabile per identificare e trattare i casi di positività da Covid-19. Naturalmente non si può che apprezzare puntualizza nella lettera – il sindaco di Trappeto – la totale dedizione e spirito di sacrificio mostrata da tutti i componenti delle USCA e delle squadre operanti presso la Fiera del Mediterraneo. Tuttavia, l’attuale insidiosa recrudescenza della pandemia, dovuta alla diffusione di varianti virali particolarmente contagiose, ha condotto, come è sotto l’occhio di tutti, a un’impennata di casi. Ciò comporta – evidenzia Cosentino – per tutti gli operatori delle USCA una pressione crescente che provoca inevitabilmente ritardi e rallentamenti nell’elaborazione dei dati e nei concreti interventi di screening sul territorio creando purtroppo, non certo per colpa degli operatori delle USCA, disservizi e ansie tra i soggetti positivi costretti a rimanere giorni e giorni in isolamento.