Alcamo vigilessa morosa, putiferio dopo trasmissione. Dipendente trasferita

Altri 92 comuni siciliani in “zona arancione” a partire da domani e fino a mercoledì 26 gennaio. Tra questi anche tutti quelli della provincia di Trapani ad eccezione del 25esimo, Misiliscemi, che però allo stato attuale è ancora un comune esistente soltanto sulla carta. In arancione, quindi, oltre al capoluogo Trapani, anche Alcamo, Buseto Palizzolo, Calatafimi, Castellammare, Campobello di Mazara, Castelvetrano, Custonaci, Erice, Favignana, Gibellina, Marsala, Mazara del Vallo, Paceco, Pantelleria, Partanna, Petrosino, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, San Vito Lo Capo, Santa Ninfa, Valderice e Vita. Lo prevede l’ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione, Nello Musumeci, su proposta del Dasoe, per contenere i contagi nei territori coinvolti. Zona arancione anche ad Agrigento, Messina, Santa Margherita di Belice e altri comuni dell’agrigentino e del messinese. Salgono così a 138 i i comuni in Sicilia nei quali sono previste le misure restrittive adottate per la zona arancione. Ma cosa cambia con il passaggio da giallo ad arancione? I provvedimenti, rispetto al 2020 e al 2021, sono meno stringenti e non riguardano, e questa è la novità sostanziale, chi possiede il super Green pass (vaccinazione o avvenuta guarigione), bensì soltanto i non vaccinati. Per chi non ha il green pass, gli spostamenti con mezzo proprio verso altri comuni della stessa Regione o verso altre Regione sono consentiti solo per lavoro, necessità, salute o per servizi che non siano disponibili nel proprio comune (ed è necessaria in questi caso l’autocertificazione). Restano consentiti invece gli spostamenti dai comuni con un massimo di 5.000 abitanti, verso altri comuni entro i 30 km, tranne che verso il capoluogo di provincia. È vietato l’accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (tranne alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi). Accesso vietato, sempre nei festivi e prefestivi, anche per chi possiede il green pass base, che si ottiene con tampone negativo. Vietate anche l’effettuazione di corsi di formazione in presenza e la pratica di sport di contatto all’aperto. La nuova colorazione potrebbe comunque risolvere il dibattito sulla riapertura delle scuole. In arancione, infatti, sentito il parere obbligatorio dell’ASP, i sindaci e i dirigenti scolastici possono disporre la didattica a distanza. TRAPANI Provincia tutta arancione, nessun cambiamento per vaccinati e guariti​Il Comune di Camporeale semplifica la gestione della mensa scolastica con l’aiuto della tecnologia offerto dalla piattaforma Donacod. I genitori dei bambini iscritti al servizio refezione scolastica dovevano periodicamente recarsi in Comune per acquistare dei blocchetti cartacei (buoni pasto). Ogni giorno i bambini portavano i buoni pasto a scuola che venivano raccolti da un docente e poi consegnati ad un operatore che li contava e contattava il centro cottura per la preparazione dei pasti. Tutti questi contatti, con il relativo rischio contagio, saranno eliminati grazie alla dematerializzazione offerta da Donacod. Spariscono i buoni cartacei per la mensa scolastica a Camporeale. Per ogni alunno verrà creato un borsellino digitale e i genitori non dovranno più recarsi in Comune per il ritiro dei blocchetti. La gestione delle presenze sarà semplificata: tramite App o Web si dovrà comunicare solo l’eventuale assenza al servizio dello studente. Sarà inoltre possibile conoscere il menù del giorno (con le foto dei piatti serviti) e tenere sempre sotto controllo il proprio “borsellino”, ossia il credito per poter fruire della refezione. Anche il pagamento sarà semplificato: grazie all’integrazione di Donacod con il sistema pagoPA, i genitori potranno pagare direttamente online con carta di credito oppure scaricare gli avvisi e pagare in uno dei tanti punti pagoPA sul territorio. Il servizio digitale è già operativo a Camporeale. I genitori degli alunni interessati dovranno scaricare l’app Donacod disponibile sia per Android sia per i sistemi iOS, registrarsi ed iscrivere i figli al servizio del Comune. L’amministrazione e la Donacod hanno organizzato una videoconferenza online che si terrà domani alle 15:30 per presentare l’iniziativa. Inoltre l’App Donacod permette di accumulare, partecipando alle promozioni di esercizi commerciali ed aziende sponsor, dei buoni spesa che potranno poi essere utilizzati esclusivamente per pagare spese di tipo scolastico o educative o collegate al sistema scolastico, tra cui il costo della stessa mensa scolastica di Camporeale. I Buoni Donacod si raccolgono a seguito di acquisti nei diversi esercizi commerciali aderenti all’iniziativa o attraverso gli “Studia e Vinci”. Il Comune di Camporeale, la ditta appaltatrice della refezione scolastica, le scuole e le famiglie non sostengono alcun costo per utilizzare Donacod. “Camporeale innova sempre più – ha detto il sindaco Luigi Cino -. E’ obiettivo dell’amministrazione Camporealese ridurre i costi dei servizi scolastici. Grazie a questa adesione le famiglie potranno risparmiare sul costo della mensa grazie ai Buoni Donacod che potranno raccogliere negli esercizi commerciali aderenti anche online. La nostra amministrazione, con Donacod, raggiunge un altro importante obiettivo con la dematerializzazione del servizio che consentirà alle famiglie di risparmiare oltre che sul costo del servizio anche sul tempo. Le nuove procedure saranno semplici e consentiranno anche di ridurre i contatti e quindi il rischio contagio Covid-19. Tutto a costo zero per l’amministrazione.” CAMPOREALE Comune all’avanguardia, buoni pasto e servizio mensa dematerializzati ​Diventerà Bellissima pronta rientrare in giunta a Castellammare del Golfo. Il posto lasciato vacante dal dimissionario Giuseppe Cruciata, che ha così rispettato il turn-over stabilito dal partito, dovrebbe essere assunto da Brigida Di Simone. Sia il sindaco Nicola Rizzo che le segreterie locale e provinciale di DB hanno offerto la carica alla giovane consigliera comunale, 33 anni, ingegnere edile, già componente del parlamentino cittadino durante la sindacatura Coppola. In un primo momento sembrava che il gruppo vicino al presidente Nello Musumeci fosse orientato a scegliere il navigato Sebastiano Cusenza ma poi, per ragioni di opportunità, è arrivata la virata verso la Di Simone. Cusenza, infatti, potrebbe trovarsi in imbarazzo per la posizione politica, vicina ma in un altro partito, di un suo stretto familiare. Brigida Di Simone, alle amministrative del 2018, con 275 preferenze è risultata la terza più votata della lista Oltre, quella a sostegno del primo cittadino. Settima, come numero di consensi, tra tutti i consiglieri comunali. Cusenza, invece, di voti ne conseguì 159 ma ha poi avuto sempre un certo peso nei confronti dell’amministrazione Rizzo tant’è che venne poi nominato consigliere delegato del sindaco. Per assegnare il quinto assessorato si attende soltanto adesso che la Di Simone sciolga la sua riserva. La 33enne vuole riflettere, comunque senza pressioni, per evitare che il nuovo incarico assessoriale possa interferire più di quanto dovuto nei suoi impegni familiari e lavorativi. La prossima settimana, comunque, dovrebbe essere quella buona e Diventerà Bellissima tornerà ad avere il suo assessorato all’interno della giunta municipale guidata da Nicola Rizzo. Un giro di valzer all’interno dello stesso movimento politico, pare senza alcun malumore. CASTELLAMMARE Assessorato a Diventerà Bellissima, Di Simone al posto di Cruciata?​Ha suscitato parecchio scalpore il caso dell’ispettrice della polizia municipale di Alcamo, Cinzia Gallo, sbarcato alla ribalta nazionale delle cronache. A trattarlo Mario Giordano su Rete $, nell’ambito della trasmissione ‘Fuori dal coro’. Il giornalista, che sui social è stato poi duramente attaccato da molti alcamesi che si sono sentiti toccati nell’onore, si è occupato della vicenda in quanto rappresenta uno dei suoi cavalli di battaglia, l’occupazione abusiva delle abitazioni e gli inquilini, che dopo gli sfratti, non sgomberano le case. In diretta è stato ospite della trasmissione un medico di Alcamo, proprietario dell’immobile, che non era riuscito a rientrare in possesso della sua casa nonostante la morosità della vigilessa e il provvedimento di sfratto. Il professionista, inoltre, dovrebbe dare la casa al figlio. Tra il medico e l’ispettrice di polizia municipale, da parecchio tempi, i rapporti sono diventati tesi e contraddistinti anche da una serie di denunce incrociate, anche per ingiurie e minacce. La troupe di Rete 4 è stata ricevuta dal comandante Ignazio Bacile però senza l’ausilio di microfono e telecamera. Adesso è arrivata la nota ufficiale del comune di Alcamo e il provvedimento per la vigilessa che è stata trasferita, con decorrenza immediata, presso l’area dei Servizi demografici per lo svolgimento di mansioni amministrative. La donna ha i gradi di ispettore a tempo indeterminato ma part-time, a 24 ore settimanali. Sulla vicenda e sulla trasmissione televisiva che ha visto Alcamo al centro del polverone, il sindaco Domenico Surdi ha detto: “abbiamo voluto agire con immediatezza e già da subito, seppur non siano stati ravvisati comportamenti da parte della dipendente in contrasto con le regole di condotta previste per i pubblici dipendenti nell’approccio con terzi, la dipendente è stata trasferita ai servizi demografici”. Più dettagliate le dichiarazioni del Comandante Ignazio Bacile “il Comune di Alcamo, allo stato degli atti, non è a conoscenza di alcun comportamento illecito posto in essere dall’agente in violazione del codice disciplinare, del codice di comportamento e delle speciali norme disciplinari vigenti per il Corpo, per uso improprio della divisa o della qualità di agente di polizia locale. È noto a questo Comando che, a causa della morosità, la dipendente è stata raggiunta da un procedimento di sfratto, intentato dal proprietario dell’immobile condotto in affitto, che si è concluso con la convalida che, secondo dichiarazioni acquisite dalla stessa dipendente, – ha spiegato il comandante Bacile – non è allo stato esecutivo in quanto il Tribunale ha fissato per il prossimo 18 febbraio l’esecuzione forzata”. “Non ci risulta che la dipendente – ha detto ancora Bacile – sia stata oggetto di denunce, unica circostanza che consentirebbe al Comandante di valutare sul piano disciplinare fatti segnalati all’Autorità Giudiziaria. Ravvisato, tuttavia, il prevalente interesse alla tutela dell’immagine del Corpo di Polizia Municipale della Città di Alcamo, nelle more dell’espletamento di ogni opportuna ulteriore verifica, la dipendente in questione è stata trasferita, con decorrenza immediata, per lo svolgimento di mansioni amministrative. Il Comando – ha concluso il dirigente Ignazio Bacile – è pronto a collaborare, qualora richiesto, anche per dare assistenza all’esecuzione coattiva dello sfratto, nel rigoroso rispetto delle leggi”. Non vogliamo entrare nel merito della spettacolarizzazione adottate da Giordano nelle sue trasmissioni, ma una riflessione va fatta. Qualsiasi condotta, più o meno lecita, o addirittura reato, assume valenza e risonanza maggiori in base al ruolo che l’interessato occupa nella società. A maggior ragione se si tratta di qualcuno che porta una divisa indossata per tutelare la legalità.

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