Castellammare del Golfo, il Consiglio approva bilancio consolidato 2020 e manovra finanziaria
Il consiglio comunale di Castellammare del Golfo ha approvato il bilancio consolidato per l’esercizio finanziario 2020. Il rendiconto era già stato approvato a settembre ed il consesso presieduto da Mario Di Filippi ha votato favorevolmente anche la variazione al bilancio di previsione 2021-2023.
Nella seduta straordinaria urgente erano presenti 12 consiglieri ed il bilancio consolidato è stato approvato con il voto favorevole di 9 consiglieri (Como, Cruciata, Cusenza, Di Filippi, Mistretta, Parisi, Portuesi, Stabile, Tesè) mentre si sono astenuti i tre consiglieri di minoranza Coppola, D’Aguanno e Di Gregorio. Assenti: Corbo, Di Simone, Napoli, Mercadante.
Lo stato patrimoniale attivo dell’ente è pari ad oltre 50 milioni di euro, mentre nel 2019 era di poco più di 47 milioni.
Anche la variazione al bilancio di previsione 2021-2023, già approvato a giugno, ha visto il voto favorevole di 9 consiglieri (Cruciata, Cusenza, Di Filippi, Mistretta, Parisi, Portuesi, Stabile, Tesè, Como). Assenti: Corbo, Di Simone, Napoli, Mercadante. Contrari i consiglieri di minoranza Coppola, D’Aguanno e Di Gregorio che hanno votato anche contro gli emendamenti presentati dai consiglieri Giuseppe Cruciata, Giovanni Portuesi e Bernardo Stabile, riguardanti rispettivamente: l’incremento di capitoli per la creazione del centro unico di cottura per la mensa scolastica così da permettere, dal prossimo anno scolastico, di aumentare il numero di pasti da preparare mantenendo in house il servizio, nonché il capitolo per la manutenzione delle strade extraurbane e quello relativo agli interventi occorrenti per la sanificazione dello stadio Matranga.
Nel bilancio sono indicate minori spese per 464.502,14 rispetto alla somma prevista di 5.613.394,88 che riguardano le indennità di sindaco, assessori, presidente del consiglio, collegio dei revisori e rimborso spese per amministratori; trasporti scolastici, canone d’appalto per lo smaltimento dei rifiuti.
Tra le maggiori entrate rispetto alle previsioni un incremento di 926.400 euro che dalla previsione di 7.184.076,95 porta a 8.110.476,95 e riguardano la lotta all’evasione IMU, la tassa di soggiorno, Tari, violazioni al codice della strada e per proventi dalla raccolta differenziata.
Minori entrate previste per 1.991.719,28, con stanziamento risultante invece pari a 1.345519,28 per minori entrate di 646.200 euro che riguardano ad esempio accertamento Tarsu, parcheggi prepagati, Cosap.
Tra le maggiori spese previste pari a 4.770.837,87 ed aumentate di 744.702,14 per un totale di 5.515.540,01 figurano: il fondo crediti di dubbia esigibilità randagismo, esenzioni e riduzioni sulla tassa rifiuti; riduzioni Tari per la situazione Covid-19; rette di ricovero per minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria.
“Il bilancio consolidato rappresenta la situazione finanziaria e patrimoniale – sottolineano il sindaco Nicolò Rizzo e l’assessore al Bilancio Giuseppe Cruciata- e il risultato economico dell’attività svolta dal Comune con le società controllate e partecipate considerandolo un unico organismo. Possiamo guardare alle prossime attività con ancora maggiore fiducia rispetto allo scorso anno e questo è un risultato davvero soddisfacente in considerazione delle difficoltà enormi degli Enti locali e della pandemia in corso. La delicata situazione economica che stanno vivendo tutti i Comuni, compreso il nostro – proseguono – ha portato ad aspettare fino all’ultimo che arrivasse un segnale dal Governo centrale che potesse contribuire a rendere meno pesante la manovra. Non essendo arrivato e dovendo procedere entro il 30 novembre, la variazione è stata improntata a salvaguardare l’Ente dando copertura finanziaria alle maggiori spese e minori entrate. Con le variazioni proposte manteniamo l’equilibrio di bilancio senza rischio di creare disavanzo».
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Il sindaco Nicolò Rizzo e l’assessore al bilancio e Tributi Giuseppe Cruciata, infine ringraziano «la maggioranza del consiglio comunale per il voto favorevole ma esprimono rammarico per i toni eccessivi che sarebbero stati utilizzati durante la seduta, definendoli “non consoni al dibattito civile.