Operazione Game Over II, mafia e scommesse: sgominata organizzazione

Operazione Game Over II della polizia di Stato contro il fenomeno delle scommesse on line illegali sull’asse Sicilia-Malta. Gli agenti sono stati impegnati nelle province di Palermo, Ragusa, Messina, Agrigento e Trapani per dare esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal gip di Palermo, su richiesta della Dda nei confronti di 12 soggetti indagati, a vario titolo, per associazione per delinquere semplice, illecite scommesse on line e intestazione fittizia di beni. Secondo le indagini, i presunti componenti dell’organizzazione raccoglievano illecitamente sul territorio nazionale, anche per via telematica, scommesse di vario genere su siti internet appartenenti a società maltesi prive di concessioni in Italia da parte dei Monopoli di Stato.    Per cinque indagati c’è l’aggravante di aver commesso il fatto avvalendosi della forza di intimidazione di cosa nostra. Degli indagati 5 sono in carcere, 2 ai domiciliari e 5 sono stati sottoposti al divieto di soggiorno a Palermo. In primo piano, secondo le indagini della squadra mobile diretta da Rodolfo Ruperti, ci sono due rampanti di Cosa nostra: da una parte, Antonino Fanara, boss di Passo di Rigano, il clan degli Inzerillo, di recente condannato a 11 anni e 4 mesi, dall’altro, Guglielmo Ficarra, della Noce. Analogamente sono state sottoposte a sequestro preventivo le apparecchiature informatiche e i beni mobili aziendali di 2 agenzie sparse sul territorio palermitano.  Secondo la ricostruzione del procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dei sostituti Vincenzo Amico e Giovanni Antoci, le scommesse venivano gestite attraverso società maltesi, prive della concessione dei Monopoli di Stato. All’interno delle agenzie ufficiali c’erano dei terminali per scaricare le scommesse all’estero nei circuiti illegali. L’attività investigativa, coordinata dalla D.D.A. di Palermo e condotta dalla Squadra Mobile palermitana, ha confermato, allo stato in base a gravi indizi di colpevolezza, il dato già emerso in altre attività di indagine di analogo tenore, ossia l’esistenza di una forte compenetrazione tra l’attività mafiosa e la gestione e distribuzione sul territorio di una rilevante parte delle sale gioco e scommesse in seno alle quali, quotidianamente, si muove una mole di denaro, spesso sottratta a qualunque forma di controllo legale e fiscale, di non facile quantificazione, che va a rimpinguare significativamente le “casse” di cosa nostra,  fino a diventarne una delle più cospicue fonti di reddito degli ultimi anni. Il volume del denaro raccolto dalle agenzie per gli eventi sportivi scommessi sui siti internet si aggirerebbe presumibilmente intorno a due milioni al mese per ogni sito internet utilizzato. 

 

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