Corleone, il comune diffida Mediaset e Taodue: “Basta stereotipi sulla mafia”

Stanchi di essere associati a storie di mafia, ai boss Totò Riina e Bernardo Provenzano, il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi e l’assessore Giusy Dragna hanno diffidato Mediaset e la Taodue a utilizzare il nome del paese in provincia di Palermo per la preannunciata serie tv “Lady Corleone”. La fiction, prevista sui canali Mediaset, con protagonista Rosa Diletti Rossi, è la storia di una ragazza appassionata di moda, ma cresciuta in una famiglia mafiosa. “Il collegamento inevitabile con la buia pagina di storia corleonese ha suscitato nella comunità un sentimento di indignazione – dice il sindaco – perché nuovamente immersa nella condizione di doversi difendere da immagini poco rappresentative della realtà odierna, ma che evocano un tempo ormai remoto. Da molti anni infatti la città è impegnata in una costante attività antimafia. Dal 2000 con l’inaugurazione del centro internazionale di documentazione sulle mafie e del movimento antimafia) alla presenza del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e del Vice Segretario Generale delle Nazioni Unite Pino Arlacchi, in rappresentanza del Segretario Generale Kofi Annan, si è andata consolidando una azione educativa e formativa in collaborazione con le scuole del territorio, che progressivamente ha consentito a famiglie e giovani di Corleone di considerare la mafia un disvalore che tanto danno ha procurato alla città e ai cittadini”. Non hanno alcuna intenzione di tornare indietro con i soliti stereotipi e vecchi cliché. “Intendiamo tutelare – dichiarano il sindaco Nicolò Nicolosi e l’assessore Giusy Dragna – il buon nome della città e non permetteremo che – a causa del potere evocativo che suscita – possa essere svilito ad etichetta commerciale con cui vendere prodotti commerciali. Intendiamo anche tutelare il buon nome dei cittadini e in particolare delle giovani generazioni che tanto hanno fatto e che continuano a fare per la rinascita della città e che più di tanti altri stanno soffrendo per il gratuito oltraggio compiuto al loro futuro. Diffidiamo pertanto formalmente la società Taodue ad astenersi dall’utilizzo del nome di Corleone nel titolo della serie tv ‘Lady Corleone’ nonché ad ogni suo richiamo all’interno della fiction e/o in qualunque mezzo di comunicazione. È sperabile che si tenga conto delle nostre buone ragioni ed evitare di essere costretti ad intraprendere ulteriori azioni a tutela della nostra onorabilità e del nostro futuro”.  Massimo Martino, della Clemart, società che produce la serie “Lady Corleone per Taodue destinata a Canale5 risponde alle accuse: “non comprendiamo il motivo delle dichiarazioni del sindaco di Corleone a riguardo di una serie che utilizza Corleone solo ed esclusivamente come cognome della famiglia dei protagonisti. La città di Corleone non viene in alcun modo citata o rappresentata nella serie che stiamo girando e che è ambientata invece tra Milano e Palermo ed è un racconto di pura finzione. Ma – sottolinea in una nota la società   – vorrei anche aggiungere: seguendo questa logica verrà chiesto di modificare anche il cognome Corleone dal libro e dal film “il Padrino”? “

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