Alcamo, danni maltempo: la giunta Surdi delibera richieste inoltrate alla Regione
La Giunta Surdi, sulla scorta delle relazioni di studio degli eventi meteo avversi di ottobre e novembre e, di stima dei danni elaborate dal Servizio Comunale di Protezione Civile, ha deliberato le richieste da formulare al Presidente della Regione Musumeci, affinché ne sia portavoce col Governo nazionale. Al riguardo, la procedura di adozione dell’ordinanza di Protezione Civile contenente la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale e lo stanziamento delle prime risorse da destinare alle aree colpite, prevede l’intesa con la Giunta regionale. Pertanto i Comuni devono indicare i reali fabbisogni della città, sia in termini di soccorso e assistenza alla popolazione, sia in termini di preparazione del Piano degli interventi strutturali per la messa in sicurezza del territorio. “Siamo in attesa dei sopralluoghi congiunti con il Genio civile e l’Autorità di Bacino per la rimozione delle ostruzioni all’alveo del Torrente Canalotto – dice il sindaco Domenico Surdi – mentre abbiamo adottato misure temporanee a tutela della sicurezza delle persone e stiamo elaborando un Piano di emergenza con un sistema di allertamento immediato che ci permetterà di garantire la sicurezza dei nostri cittadini, cui chiediamo di collaborare con la struttura comunale che sta fornendo ogni tipo di assistenza necessaria alle famiglie. Continuiamo a raccogliere segnalazioni di danni e richieste di sopralluogo, attraverso le quali formuleremo l’istanza per il ripristino del patrimonio privato. Confidiamo che la Regione inoltri le nostre richieste puntuali e precise rispetto ai primi aiuti urgenti e che il Governo nazionale le inserisca nell’ordinanza.” Dieci le richieste inoltrate: il riconoscimento dello stato di emergenza anche per gli eventi verificatisi nei giorni 10-11 e 22 e 23 novembre scorsi: la previsione di un fondo per l’erogazione di contributi una tantum alle famiglie evacuate dall’abitazione principale, in ragione dell’80% del valore dei beni mobili andati distrutti; l’attivazione di un fondo per gli interventi di ripristino del patrimonio immobiliare privato distrutto o danneggiato, la previsione di un fondo per l’erogazione di contributi ai cittadini che hanno perduto autoveicoli e/o altri beni mobili registrati; prime misure economiche di immediato sostegno al tessuto sociale nei confronti dei nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa risulti compromessa nel limite massimo di € 5.000; previsione di un immediato sostegno economico per la ripresa delle attività economiche e produttive sulla base di apposita relazione tecnica contenente la descrizione delle spese a tal fine necessarie, nel limite massimo di € 20.000; assegnazione ai nuclei familiari la cui abitazione principale, abituale e continuativa sia stata distrutta in tutto o in parte, ovvero sia stata sgomberata in esecuzione di provvedimenti del Sindaco, di un contributo per l’autonoma sistemazione, stabilito rispettivamente in € 200 a componente, in € 500 per i nuclei monofamiliari aumentabili, fino ad un massimo di € 900 mensili, di aggiuntivi € 50 mensili per ciascun familiare minore degli anni 12, per la durata dello stato di emergenza; previsione del rimborso relativo alla spesa per la fornitura di vitto e alloggio e beni di prima necessità alle suddette famiglie, sostenuta da parte dell’Amministrazione comunale, nel limite temporale di due mesi decorrenti dal provvedimento di sgombero/evacuazione; previsione di uno specifico fondo per il finanziamento di un intervento, da eseguirsi con le procedure della somma urgenza, per l’eliminazione dei danni puntuali occorsi al reticolo viario urbano e alle infrastrutture di rete e dei sottoservizi; infine che l’erogazione delle suddette misure avvenga nella parte eventualmente non coperta da polizze assicurative, quindi possano costituire anticipazioni sulle medesime, nonché su eventuali future provvidenze a qualunque titolo previste.