Alcamo, aumentato il costo del pane: da ieri a 3 euro al chilo
di Giuseppe Maniscalchi
Gli aumenti delle materie prime scattate in questi giorni hanno indotto i titolari dei forni alcamesi ad anticipare l’aumento del prezzo del pane, che era previsto a partire dal primo ottobre. L’aumento è scattato ieri mattina. Nel corso della riunione nei locali della Cna è stato deciso il nuovo listino prezzi che riguarda le pezzature più acquistate dai consumatori. Un chilo di pane adesso costa tre euro al chilo. Ovvero sessanta centesimi in più rispetto a quanto era stato deciso due anni fa. Il prezzo rimase fermo ad Alcamo per circa 20 anni, ma non tutti rispettavano il listino vendendolo da 20 a 40 centesimi i n meno rispetto agli altri. Ma ora sembrano tutti decisi ad applicare il nuovo listino. Tre euro per un chilo. Un euro e 50 per mezzo chilo. Ottanta centesimi per il quartino. Aumenta di dieci centesimi il panino a legna: da 40 a 50. Invariati i prezzi del pane fatto con i grani antichi: Russello, perciasacchi, tumminia, senatore Cappelli, biancolilla per invogliare i consumatori ad acquistare questo tipo di pane. La decisione di anticipare a domani l’aumento del prezzo del pane è la causa dei vertiginosi rincari soprattutto della farina il cui prezzo in questi giorni è passato da 40 a 78 centesimi. Il frumento comprato dai mulini è arrivato a 50 centesimo al chilo rispetto ai 20 di alcuni giorni fa. Aumenti generalizzati per l’acquisto di tutte le materie prime per confezionare da l’alimento base di ogni tavola: ovvero il pane. E ancora i costi del personale che non si trova poiché tra reddito di cittadinanza e il sacrificio di alzarsi la mattina dopo le 4 per andare a fare la prima sfornata, i giovani preferiscono altro. Ad Alcamo sono 26 i panifici in funzione. Tutti sfornano pane di qualità. Il più richiesto è quello confezionato a legna. Fino agli inizi degli anni ’50 nei forni si confezionava solo il pane oggi sono negozi dove si possono acquistare varietà di dolci, pizze sfincioni e tanto altro.