San Giuseppe Jato, furti a scuola: altro 26 enne denunciato per ricettazione
Si allunga l’elenco dei denunciati per i furti ai danni dell’Istituto comprensivo “Riccobono” di San Giuseppe Jato. Tra gli indagati c’è anche un ventiseienne jatino, accusato di ricettazione perché trovato in possesso di un pc e di due casse acustiche, inventariati fra la refurtiva. Nei giorni scorsi, i carabinieri della locale stazione, dopo la denuncia per furti presentata dalla scuola, avevano smascherato una presunta baby gang locale composta da un 18enne e 4 minori. “Determinante – fanno sapere oggi i carabinieri- è stata la scoperta di un video in cui i giovanissimi si riprendevano mentre asportavano vari oggetti dai locali scolastici”. Gli indagati sono accusati di essersi introdotti a scuola e aver rubato computer ed attrezzature. Per il diciottenne e per due minorenni, di 15 e 16 anni, è scattata la segnalazione per furto. Gli altri due componenti delle banda hanno invece meno di 14 anni e non sono imputabili. Il maggiorenne dovrà comparire davanti all’autorità giudiziaria ordinaria. Per i due minori la competenza è invece del Tribunale per i Minorenni. Nel mirino della baby gang sono finiti il plesso centrale della scuola media “Riccobono”, in contrada Mortilli, e il plesso “Mattarella” in via Vittorio Emanuele III. Durante i raid notturni gli edifici sono stati anche vandalizzati con scritte oscene. I furti e i danni sembra siano avvenuti, a più riprese, tra il 18 ed 26 luglio. Il personale scolastico ha –infatti- scoperto le effrazioni al rientro dalle ferie. Prima nel plesso centrale e dopo nella succursale, che era rimasta chiusa per tre settimane. Dopo la denuncia della scuola, i carabinieri hanno avviato le indagini e gli appostamenti all’interno e all’esterno degli edifici scolastici. Durante uno di questo, hanno sorpreso parte della banda, che in piena notte armeggiava tra uffici e classi, mentre gli altri facevano da palo all’esterno. Parte delle attrezzature mancanti sono state ritrovate adesso nella disponibilità del 26enne accusato di ricettazione. I carabinieri hanno ritrovato e riconsegnato alla scuola buona parte della refurtiva sottratta, ma all’appello manca ancora qualcosa.