Carini, omicidi di mafia: ergastoli confermati e due assolti
Confermati gli ergastoli ma non per tutti gli omicidi. Le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, l’ex boss di Carini Antonino Pipitone, non hanno convinto del tutto. L’accusa non ha retto per le lupare bianche di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto la cui esecuzione resta senza colpevoli. La Corte di Assise di appello presieduta da Mario Fontana, ha assolto totalmente Salvatore Cataldo, Antonino Di Maggio e pazialmente Giovan Battista Pipitone e Vincenzo Pipitone; per questi ultimi due, infatti è stato confermata la condanna all’ergastolo già decisa in primo grado per l’omicidio di Giampiero Tocco, il macellaio di Terrasini rapito davanti alla figlioletta di 6 anni il 26 ottobre del 2000 e poi strangolato e sciolto nell’acido. Confermati gli ergastoli per Vincenzo Pipitone e Gaspare Di Maggio per l’assassinio del macellaio felice Orlando avvenuto allo Zen nel 1999. Mentre Vincenzo Pipitone è stato assolto dal delitto di Francesco Giambanco. Per tre dei cinque omicidi pochi giorni fa è stato condannato a fine pena mai anche il boss Freddy Gallina, recentemente estradato dagli Stati Uniti d’America. Di questi omicidi aveva già parlato il pentito di Villagrazia di Carini Gaspare Pulizzi, catturato insieme ai boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo e poi divenuto collaboratore di giustizia. Ma furono le dichiarazioni di Antonino Pipitone a svelare i retroscena dei delitti di mafia commessi fra la fine degli anni 90 e il 2000.