Partinico, ospedale: salvato da intossicazione dalla camera iperbarica
Torna a funzionare a pieno regime l’ospedale di Partinico dopo la sua riconversione da covid hospital nei giorni scorsi. Dopo i primi parti effettuati in seguito alla riattivazione dell’ostetricia e ginecologia, il nosocomio partinicese è stato indispensabile anche per salvare la vita di un uomo che rischiava di morire a causa di un’intossicazione. Trasportato in elisoccorso da Petralia Sottana, è stato salvato con un trattamento nella camera iperbarica. Si tratta di un 35enne originario del Bangladesh, vittima di una intossicazione da monossido di carbonio, trovato privo di coscienza all’interno di una roulotte. Il trattamento a Partinico è stato gestito dagli anestesisti-rianimatori Francesca Timpone e Giovanni D’Agostino, dall’infermiera Anna Romano, e dai tecnici iperbarici, Daniele Lunetto e Gino Lunetto. Il servizio di camera iperbarica di Partinico – attualmente struttura di riferimento nella Sicilia occidentale per le emergenze – è coordinato da Calogero Agrò ed opera all’interno dell’unità operativa complessa di Anestesia e Rianimazione diretta da Sandro Tomasello. Il paziente al termine del trattamento è stato trasferito nel reparto di Terapia Intensiva “no-covid” dello stesso Ospedale di Partinico. Una volta di più il nosocomio partinicese si mette in evidenza per la buona sanità e la sua grandissima crescita nell’assistenza sanitaria, anche se divenuto bersaglio di critiche per la sua trasformazione a covid hospital per due lunghi periodi a causa di questa emergenza pandemica. Lo scorso 15 giugno si era tornati a nascere a Partinico ed è venuto alla luce il piccolo Elia, 4 chili di peso, messo al mondo da mamma Miriam Lo Piccolo, 27 anni, e papà Gianluca Geloso, 29 anni, di Giardinello. All’interno del nosocomio, quindi, è tornata la vita dopo mesi tetri e bui in cui l’ospedale partinicese è stato sottoposto alla quasi esclusiva trattazione dei casi di coronavirus, ad eccezione soltanto del pronto soccorso rimasto aperto anche ai soggetti no covid. Un segnale di ripresa della vita normale, di luce, nella speranza di non dover ripiombare ancora su una nuova ondata di contagi con lockdown ed ospedali trasformati in via emergenziale per accogliere i malati di coronavirus. Ad oggi ad essere disponibili sono 69 posti letto no covid che vanno ad aggiungersi a quelli che rimangono riservati ai pazienti affetti da coronavirus. Nello specifico sono attivi 4 posti letto di cardiologia e 4 di utic, l’Unità di Terapia Intensiva Coronarica; 9 in Spdc, il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, 6 di Terapia Intensiva, 10 di Chirurgia (suddivisi in 4 di Chirurgia, altrettanti di Ortopedia e 2 di Urologia); 10 di Ostetricia e Ginecologia (più 2 di Day Hospital) e Pronto soccorso ostetrico; 12 di Medicina e Diabetologia (più 4 di Day Hospital); e 4 di Pediatria (più 2 di neonatologia e 2 diabetologia pediatrica). Un solo piano dell’ospedale resta riservato sempre ai pazienti affetti da coronavirus e può contare su 32 posti letto: 18 di Area Medica e 14 di Terapia Intensiva. Ovviamente si tratta di un numero ridotto di posti letto, rispetto alla normale e reale capienza dell’ospedale, in quanto ancora l’emergenza sanitaria non è cessata e quindi bisogna garantire il distanziamento tra pazienti all’interno dei vari reparti.