Usura, sgominata un’organizzazione tra Palermo e Terrasini
In sei avrebbero messo in piedi un’organizzazione dedita all’usura. I militari della compagnia di Bagheria hanno notificato sei provvedimenti cautelari, quattro arresti domiciliari tra il capoluogo e Terrasini e, due obblighi di dimora sempre a Palermo.
Le indagini sono state coordinate dalla procura di Sciacca. I soggetti, tre residenti a Palermo e uno a Terrasini, sono accusati di usura, truffa e falso. Nell’operazione dei carabinieri sono finiti ai domiciliari i palermitani Giosuè Giglio, 34 anni, Roberto Caruso, 42 anni, Angelo Botta, 34 anni, Giovanni Romano, 35 anni. Tutti sono accusati a vario titolo di usura, truffa e falso.
Insieme ad alcuni professionisti anche loro indagati avrebbero consentito a diversi clienti che non avevano i requisiti di accedere a prestiti anche di 60 mila euro grazie a documenti falsi. Le richieste erano presentate in un’agenzia di intermediazione di Sciacca. Per accedere alla richiesta dei soldi gli arrestati cambiavano anche la residenza dei clienti. Insieme ai quattro palermitani finiti ai domiciliari ci sono altri due indagati che hanno l’obbligo di dimora nel capoluogo siciliano. Gli arresti sono stati eseguiti dopo una lunga attività d’indagine della sezione operativa della compagnia di Bagheria, che ha permesso di accertare, attraverso intercettazioni telefoniche e riscontri documentali, che l’organizzazione si arricchiva sfruttando la disperazione di comuni cittadini che, pur di accedere al credito, accettavano di pagare corrispettivi usurai, che potevano raggiungere un tasso di interessi complessivo anche del 20%.
L’associazione criminale, per realizzare il proprio fine illecito, si avvaleva, secondo le accuse, del concorso di alcuni professionisti e mediatori finanziari, e della produzione documenti falsi, riuscendo ad ottenere dagli istituti finanziari, anche questi truffati, finanziamenti fino a 60.000 euro, in favore di soggetti beneficiari, privi dei requisiti.