Carini, sabato riapre la Chiesa Madre: l’Arciprete bacchetta la “malafede”
In isolamento in casa canonica dal 2 aprile ad oggi, nonostante l’esito negativo di un test rapido e di un test sierologico eseguiti subito dopo avere appreso che persone a lui vicine avessero contratto il coronavirus, l’Arciprete di Carini don Giacomo Sgroi torna serenamente alla sua attività pastorale. A fugare ogni dubbio sul suo stato di salute è arrivato, infatti, il risultato negativo del tampone molecolare a cui si è sottoposto ieri e che ha pubblicato sui social, per mettere a tacere qualche lupo di mala coscienza che opera per come la pensa. Infatti, alcune persone hanno criticato con particolare acredine, le scelte consequenziali e precauzionali adottate dal parroco.
“Da quando mi è stata affidata la guida pastorale della Chiesa Madre di Carini – scrive il prelato sui social – ho sempre messo i fedeli a conoscenza della vita pastorale ed economica della parrocchia, perché nutro profondo rispetto verso la comunità che ho voluto tutelare, astenendomi dal presiedere le celebrazioni del Triduo Pasquale e restando isolato nella casa canonica pur non avendo sintomi e godendo di buona salute.
L’Arciprete di Carini evidenzia che ogni scelta, anche quella meno comprensibile, ha sempre dietro una motivazione seria e fondata; da qui la bacchettata a “coloro i quali che, che senza essere a conoscenza di fatti, verità e motivazioni si sono sentiti autorizzati ad esprimere giudizi e sentenze con toni polemici e offensivi sulla Chiesa, in particolare sulla decisione di chiudere per alcuni giorni la Chiesa Madre e di celebrare solo nelle rettorie della Chiese del Rosario e del Carmine”. Decisione presa dopo essersi confrontato con i suoi più stretti collaboratori e con l’Arcivescovo di Monreale Mons. Michele Pennisi”.
“Poiché non era certa la condizione clinica di noi sacerdoti che abitiamo nelle canoniche della chiesa madre- scrive padre Giacomo – e per non mettere a rischio altre persone ho chiuso la chiesa madre e attivato le altre chiese, che sono state prontamente e ulteriormente sanificate. Ero consapevole che una decisione così drastica avrebbe destato stupore e creato maggiore attenzione, ma è a tutti evidente che la nuova ondata di contagi estremamente dilagante è particolarmente pericolosa. Quanti vogliono ancora seminare malignità e cattiverie gratuite, lo possono fare, ma in me – conclude – troveranno solo “silenzio e preghiera”.
L’Arciprete Sgroi storce il naso di fronte all’atteggiamento irresponsabile di molte persone che si ostinano a non usare la mascherina, a stazionare in piazza senza motivo o ad assembrarsi, soprattutto i ragazzi, in tarda ora e, considera ancora più grave il comportamento sconsiderato di chi ha un sospetto di positività al covid o ne ha la chiara consapevolezza, e ciò nonostante continui ad andare in giro o addirittura consigli ad altri di non autodichiararsi agli organi competenti.
Avendo già organizzato la gestione e la sicurezza dei luoghi, da sabato 10 aprile la Chiesa Madre riapre i battenti e Don Giacomo tornerà a celebrare messa con tutte le dovute attenzioni per la tutela dei fedeli.
L’Arciprete ringrazia di cuore don Salvatore Collura, che collabora con don Angelo Inzerillo, i confratelli sacerdoti della Città e i Frati Conventuali di Villa Belvedere per aver assicurato le celebrazioni in questi giorni, i tantissimi fedeli e le gentili Autorità che hanno manifestato concretamente a lui e a don Salvatore Crimi , il loro affetto e la loro vicinanza. Assicurando la sua preghiera per i contagiati e per tutti gli ammalati, ed auspicando una tempestiva, seria ed organizzata campagna vaccinale per uscire dall’emergenza sanitaria, Don Giacomo Sgroi invoca – infine – sulla Città di Carini la benedizione e la protezione di Gesù, Crocifisso e Risorto, e l’intercessione del Santo patrono San Vito, dei santi medici Cosma e Damiano e del Servo di Dio Mons. Tommaso Mannino.