Falsi dati covid, l’assessore Ruggero Razza intercettato: “Spalmiamo un poco i morti”
“Spalmiamoli un poco…” Così l’assessore alla Salute Ruggero Razza diceva alla dirigente regionale che avrebbe dovuto comunicare i dati dei decessi per Covid in Sicilia all’Istituto Superiore di Sanità. Sia Razza che la dirigente Letizia di Liberti, sono indagati per falso.
“I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?”, chiede lei non sapendo di essere intercettata. “Ma sono veri?”, chiede Razza. “Si, solo che sono di 3 giorni fa”, risponde. E Razza dà l’ok: “ spalmiamoli un poco”.
La dirigente prosegue: “ah, ok allora oggi gliene do uno e gli altri li spalmo in questi giorni, va bene, ok. Mentre quelli del San Marco, i 6 sono veri e pure gli altri 5 sono tutti di ieri… quelli di Ragusa, Ragusa 5! E questi 6 al San Marco sono di ieri.. perché ieri il San Marco ne aveva avuti ieri altri 5 del giorno prima, in pratica. Va bene?” “Ok”, risponde l’assessore Razza. In tutto gli indagati sono 7.
Secondo gli inquirenti avrebbero alterato i dati sulla pandemia (modificando il numero dei positivi, dei tamponi e dei decessi) diretto all’Istituto Superiore di Sanità, e condizionando così i provvedimenti adottati per il contenimento della diffusione del virus.
“Ho letto le agenzie, inutile dire che in questi casi si resta sorpresi – ha dichiarato il governatore siciliano Nello Musumeci -noi le zone rosse le abbiamo anticipate non nascoste: è storia. Ma bisogna avere rispetto per la magistratura, ho fiducia nell’assessore Ruggero Razza, se fosse responsabile da solo adotterebbe le decisioni consequenziali. Bisogna essere sereni e fiduciosi, sono convinto che la verità emergerà prestissimo. “Quello che abbiamo fatto in un anno – ha aggiunto Musumeci – è stato improntato alla massima trasparenza, abbiamo sempre seguito la linea del rigore e della fermezza”. “Fino alla scorsa settimana abbiamo chiesto noi a Roma la zona rossa perché noi guardavamo al numero dei morti. Facciamo andare avanti le indagini – ha concluso – gli avvisi di garanzia servono a fare chiarezza, lasciamo lavorare e alla fine ne trarremo le conclusioni”.