Carini, giornata piantumazione dell’albero alla Grotta dei Puntali
La giornata della piantumazione degli alberi presso la Riserva Naturale Integrale della Grotta dei Puntali organizzata dall’ente Gestore Gre Sicilia in collaborazione con l’associazione Jonathan Livingston Ong, è stata l’occasione per far visitare e scoprire un bene di inestimabile valore presente sul territorio di Carini. La Grotta dei Puntali si apre nella roccia calcarea mesozoica delle falde di Monte Pecoraio, in territorio di Carini a circa 90 metri s.l.m. Si tratta di una cavità a sviluppo prevalentemente orizzontale, di circa 110 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza, impostata su due livelli differenti collegati da pozzi non molto profondi. All’esterno della cavità sono ben visibili due solchi di battente, che testimoniano un’antica presenza del mare, mentre all’interno i segni delle ingressioni marine sono meno evidenti e prendono, invece, campo quelli dovuti ad un’intensa attività carsica.Le pareti e le volte sono ricoperte da una fitta rete di vermiculazioni argillose note come “pelle di leopardo”. A circa 30m dall’ingresso la cavità presenta un deposito di colore bruno giallastro, contenente frammenti di zanne di elefante. Essa rappresenta quanto resta dell’originario orizzonte ossifero dopo gli scavi, rimasti inediti, effettuati dal Prof. Gaetano Giorgio Gemellaro fra il 1868 ed il 1870.La grotta é nota per aver restituito numerosi resti fossili appartenenti ad una fauna continentale pleistocenica è ancora oggi di grande interesse per la ricerca scientifica; inoltre la cavità è stata oggetto di studio per il contenuto paleontologico, documentato da rinvenimenti che vanno dal paleolitico superiore all’età del bronzo.La Riserva Naturale Integrale Grotta dei Puntali è stata istituita con Decreto dell’Assessore Regionale nel novembre 2001 Questo patrimonio di grande valenza naturalistico – scientifica e culturale, dice Bartolo Corallo direttore della Grotta dei Puntali, è indubbiamente da salvaguardare ma anche da valorizzare, divulgare e rendere fruibile.I reperti raccolti fin dall’800 sono oggi custoditi presso il Museo Archeologico “A. Salinas” ed il Museo di Geologia “Gaetano Giorgio Gemmellaro” dell’Università di Palermo. Inoltre Palazzo d’Aumale, sede del Museo Regionale di Storia Naturale e mostra permanente del carretto siciliano di Terrasini, conserva numerosi reperti di vertebrati fossili continentali e preistorici raccolti dall’eclettico naturalista nella cavità. E dal punto di vista più strettamente naturalistico, il sito rappresenta un importante stazione per la sopravvivenza di una colonia polispecifica di chirotteri, oggi minacciata dalla mancanza di un’adeguata salvaguardia dell’ambiente. In più, la cavità ipogea ospita una fauna cavernicola costituita da specie troglofile e troglossone e può rappresentare rifugio per diverse specie di micro e macro mammiferi e di uccelli.La Riserva Naturale Integrale “Grotta dei Puntali” dice Enrico Vivona responsabile della Jonathan Livingston Ong rappresenta una delle emergenze naturalistiche più interessanti della Sicilia occidentale, in quanto racchiude in se’ testimonianze di alta valenza scientifica e storica legate a molteplici aspetti.Un vero e proprio scrigno contenente testimonianze paleontologiche ed archeologiche oltre a numerose peculiarità faunistiche (invertebrati cavernicoli e chirotteri) altrove raramente riscontrabili.Oggi la giornata della piantumazione di alberi di olivastro, mirto e carrubbo, donati dal gruppo Forestale della Regione Sicilia, é stato un importante segnale da parte della collettività di voler riqualificare e proteggere la riserva naturale in cui ricade la Grotta dei Puntali.