Operazione Cutrara, davanti al Gup le richieste di parte civile contro la mafia castellammarese
Avanzate le richieste di costituzione di parte civile nell’udienza preliminare che si è tenuta ieri al Tribunale di Palermo innanzi al GUP Annalisa Tesoriere sull’operazione antimafia Cutrara che ha fatto luce su alcuni intrecci della mafia castellammarese. Hanno presentato formale richiesta l’Associazione Antiracket e Antiusura Alcamese, l’Associazione Antiracket di Trapani, l’Associazione Codici e l’Associazione Castello Libero. Dichiarata, inoltre, la morte di uno degli indagati, il 73enne Sebastiano Stabile. L’udienza è stata poi rinviata al prossimo 25 febbraio per l’ammissione o meno delle parti civili e la comunicazione dei legali della difesa sul rito con cui i propri assistiti sceglieranno di essere processati. L’operazione Cutrara è il frutto di cinque anni di indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Trapani, incentrata sulla figura del boss Castellammare Ciccio Domingo. Un reggente che ha dimostrato di avere mantenuto ben saldi i rapporti con la mafia d’oltreoceano, in particolare con i Bonanno di New York. Nel blitz coordinato dal pool antimafia della Procura di Palermo e diretta dal procuratore aggiunto Paolo Guido, oltre a Domingo, ci sono anche Francesco Ancona, 90 anni, Diego Angileri, 83 anni, Felice Buccellato, 79 anni, Vito Di Benedetto, 54 anni, Rosario Antonino Di Stefano, 51 anni, Lilla Di Bartolo, 50 anni, Nicola Di Bartolo, 42 anni, Francesco Di Bono, 56 anni, Camillo Domingo, 63 anni, l’ex Vice Presidente del Consiglio Comunale di Castellammare del Golfo Francesco Foderà, 64 anni, Salvatore Labita, 41 anni, Daniele La Sala, 40 anni, Salvatore Mercadante, 35 anni e Gaspare Maurizio Mulè, 54 anni. Gli altri indagati sono invece il Sindaco di Castellammare del Golfo Nicolò Rizzo di 59 anni, Antonino Sabella, 63 anni, Francesco Stabile, 61 anni, Carlo Valenti 42 anni e Francesco Virga di 50 anni.