Terrasini, Le Iene tornano a parlare della tragedia del motopesca Nuova Iside

Giulio Golia e Francesca Di Stefano di Le Iene, sono tornati ieri sera sul caso del peschereccio Nuova Iside di Terrasini, affondato nella notte del 12 maggio scorso nelle acque di San Vito Lo Capo. Del caso si erano già occupati il 9 giugno scorso. A bordo c’erano Matteo, Giueppe e Vito Lo Iacono: i primi due sono stati ritrovati morti, del terzo non si hanno più tracce. Secondo gli inquirenti, il peschereccio potrebbe essere affondato per un urto accidentale con la petroliera Vulcanello, lunga 116 metri e larga 20 e battente bandiera italiana, che proprio in quella notte passava dove si sarebbe trovata semi-ancorata la Nuova Iside. Giulio Golia ha raccontato tutte le novità di questa storia, mostrando il video girato sul motopesca Nuova Iside a 1.400 metri profondità dai robot del cacciamine Numana da cui si vede la fiancata tutta graffiata come se avesse urtato contro qualcosa. L’altro lato potrebbe essere stato aperto se non sfondato. Per capirlo servirebbero nuove riprese. A farlo finire lì sarebbe stato un evento “improvviso e fulmineo” che non ha dato tempo ai tre pescatori di mandare nemmeno un sos. Dagli accertamenti sul corpo di Giuseppe Lo Iacono emergerebbe adesso che sarebbe rimasto in vita per 24 ore aggrappato a qualcosa. La moglie Cristina non si dà pace anche perché i soccorsi sono partiti in ritardo sia per un equivoco di cui abbiamo ampiamente parlato, ovvero la testimonianza di un pescatore che sosteneva di avere sentito Matteo Lo Iacono la mattina del 13 maggio, poi ritrattata qualche giorno dopo, sia per il forte vento di scirocco sopraggiunto. Golia mostra le immagini di unna tavola di legno del Nuova Iside ritrovata in mare con evidenti tracce di vernice rossa compatibili con quella della parte a contatto con l’acqua della Vulcanello. Infine fa sentire le registrazioni della “scatola nera” della petroliera, inequivocabili secondo i legali e i periti della famiglia Lo Iacono certi che dimostrerebbero la presunta avvenuta collisione con il peschereccio per “negligenza” di chi stava in plancia sulla petroliera che navigava con il pilota automatico. Nessuno avrebbe guardato il radar che mostrava il peschereccio, semi-ancorato mentre pescava, in direzione di collisione con la nave. Non solo, purtroppo nessuno dei tantissimi sistemi per prevenire incidenti, presenti su queste navi, sarebbe stato avviato. E nessuno avrebbe visto a occhio nudo le luci accese del peschereccio. La Nuova Iside a un certo punto scompare dal radar, attorno alle 23, e si sentono quattro tonfi a intensità crescente, che Le Iene fanno sentire. Potrebbero essere quelli della collisione. In concomitanza risulta una diminuzione di velocità della nave: è stato perché il peschereccio è rimasto incastrato prima di affondare si chiedono Le Iene? E ancora, a bordo della Vulcanello qualcuno si è accorto di qualcosa? “Alcuni elementi – dice Giulio Golia – fanno pensare di sì”. Nel caso, si sarebbe potuto dare subito l’allarme. La vicenda per cui è in corso un’inchiesta della magistratura, vede indagati tre membri dell’equipaggio e l’armatore con cui Giulio Golia ha tentato di parlare. Nella prossima puntata, Le Iene racconteranno le altre novità investigative scoperte sulla vicenda, partendo dalla riverniciatura della petroliera eseguita dopo la presunta collisione.