Terrasini, era di Vito Lo Iacono il corpo senza vita rinvenuto a giugno in Calabria
L’unica buona notizia è che a breve anche il comandante del motopesca Nuova Iside di Terrasini avrà degna sepoltura, ma è a dir poco sconcertante il fatto che solo a distanza di 6 mesi dal ritrovamento del corpo rinvenuto l’11 giugno scorso a San Ferdinando in Calabria sia stata accertata la sua identità.
La notizia è stata comunicata alla madre di Vito Lo Iacono, solo questa mattina, dalla Procura di Palermo che ha ricevuto i relativi atti da quella di Palmi a cui i familiari della vittima si erano recentemente rivolti attraverso i legali Aldo Ruffino e Francesca Comito per conoscere i risultati biologici degli accertamenti eseguiti.
La madre e la sorella di Vito Lo Iacono si erano sottoposte all’esame del dna lo scorso 25 settembre per procedere alla comparazione con i resti del corpo senza vita restituito dal mare in Calabria 6 mesi fa. Da allora silenzio assoluto.
Vito Lo Iacono risultava disperso dopo la tragedia del motopesca Nuova Iside in cui oltre a lui, persero la vita anche il padre Matteo e il cugino Giuseppe. Sul l’affondamento del Motopesca c’è un’inchiesta aperta della procura e 4 indagati riconducibili alla petroliera Vulcanello con cui avrebbe avuto una collisione.
La perizia redatta dai consulenti tecnici Francesco Introna, Pietro Tarzia e Alessia Leggio, dopo un’attesa lunga cinque mesi, era stata depositata invece il 23 novembre a Palmi, da qui la trasmissione del fascicolo in Sicilia, al magistrato che indaga sul gravissimo sinistro in mare costato la morte dei tre pescatori e l’affondamento della Nuova Iside. Dalla consulenza è emersa la piena compatibilità tra il campione genetico ricavato dai prelievi sui familiari di Vito Lo Iacono e quello dei campioni acquisiti dal cadavere recuperato. Ad indirizzare gli inquirenti, sin dal ritrovamento, alcune tracce di inchiostro sui pochi lembi di carne rimasti sul corpo, ciò che restava – quindi – di un tatuaggio marinaresco che aveva il giovanissimo pescatore di Terrasini.
Rosalba Cracchiolo adesso potrà portare un fiore anche sulla tomba del figlio.