San Cipirello, “Nunzio Agnello non venne ucciso, ma il fratello avrebbe spostato il suo cadavere”

Quello di Nunzio Agnello, il 41enne trovato morto davanti alla sua abitazione di San Cipirello il 15 giugno dello scorso anno non fu omicidio.

A stabilirlo i risultati dell’autopsia e degli esami istologici disposti dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dai sostituti Giulia Amodeo e Felice De Benedittis. Gli stessi hanno escluso che la morte di Nunzio Agnello sia stata violenta. Si è trattato di un decesso per cause naturali, però qualcuno ha spostato il suo corpo.

L’unico indagato è Giuseppe Agnello, fratello della vittima, che ha ricevuto un avviso di conclusione delle indagini per occultamento di cadavere e frode processuale.

 I pubblici ministeri ipotizzano che sarebbe stato lui a trovare il corpo del fratello senza vita nell’abitazione di via IV Novembre, a decidere di spostarlo sul terrazzino esterno, e in qualche modo a disorientare gli investigatori.

Lo stesso, infatti avrebbe attivato un ventilatore per eliminare il cattivo odore del cadavere già in avanzato stato di decomposizione e per la Procura i motivi che lo abbiano spinto a farlo restano tinte di giallo.

Il corpo di Agnello giaceva per terra tra l’ingresso ed un muretto che ne occultava parzialmente la vista. Si fecero tante ipotesi: una lite finita male, un omicidio per interessi economici o un delitto a sfondo sessuale. Nulla di tutto questo. Però il suo corpo privo di vita è stato spostato dal luogo in cui è deceduto e a farlo sarebbe stato proprio il fratello.

 

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